“Elogio del copiare a scuola”
Copiare e far copiare fa bene a tutti! È questa l’opinione di Carlo Magris, professore e scrittore, che in un articolo si espone sull’argomento del copiare a scuola. Le sue tesi vengono esposte tramite una modalità narrativa- descrittiva, oltre che argomentativa e prendono spunto da un aneddoto.
L’episodio racconta di quando Magris e un suo amico dopo l’assegnazione di una relazione sui canti popolari di Bretano e Arnim, si procurarono un libro ricco di illustrazioni, in caratteri gotici. Lo mostravano ripetutamente al professore, che rispiegava sempre lo stesso argomento prendendo spunto dal libro proposto, ma, ad un certo punto, disse veementemente ai ragazzi di non fargli vedere mai più quel libro.
Con questo esempio lo scrittore sottolinea l’importanza dei giusti ruoli a scuola, i ragazzi si credono furbi prendendo in giro l’insegnante, e l’insegnante li lascia fare quel tanto che basta
“Anzitutto copiare è un dovere, un’espressione di quella lealtà e di quella fraterna solidarietà con chi condivide il nostro stesso destino”. Nello specifico, Magris considera “piccole carogne” chi non vuol far copiare.
Se agli alunni tocca copiare, agli insegnanti tocca impedirlo e il gioco va bene se ognuno fa ciò che gli spetta, senza rivendicare la copiatura come diritto, oppure bollarla come crimine.
Afferma anche che copiare e cercare di prendere in giro gli insegnanti, fino al momento in cui loro stessi lo permettono, aiuta ad imparare, perché imparare divertendosi con leggerezza è più facile.
Ritengo a riguardo che copiare e far copiare sia giusto, ma credo essenziale che anche dalla copiatura si debba imparare. Al giorno d’oggi non esistono più solo il libro sotto al banco, i bigliettini, o il compagno che suggerisce, ma abbiamo a disposizione delle tecnologie pazzesche, tra cui, smartphone, auricolari Bluetooth, smartwatch e tanto altro.
Questo per dire che se si riesce a copiare sbirciando dal foglio del compagno più vicino oppure tramite i vari metodi tecnologici elencati in precedenza, si riuscirà certamente a scrivere qualcosa, ma sicuramente non si imparerà nulla.
E allora, bisogna copiare con intelligenza, preparandosi magari il giorno prima degli appunti, che già sarà un’azione tale da memorizzare e comprendere meglio gli argomenti.
Quindi copiare si, copiare no! Secondo me, copiare e far copiare è giusto, per la crescita degli studenti, sia personale, che etica e scolastica, poiché credo che sia chi fa copiare e sia chi copia sarà in futuro una persona generosa e solidale, ma non pretendere mai di copiare passivamente e improduttivamente perché in tal caso, non ci sarebbe alcuna crescita personale.
Chiara Sottile IV A BS