1921 – 2021 Cento anni per “Il treno della memoria” per il Milite Ignoto
E come un custode del tempo il vaporetto, un treno storico, il Treno dell’Eroe, ripercorre il viaggio del milite ignoto.
Un viaggio come questo cento anni fa ha attraversato l’Italia trasportando la salma dal comune friuliano di Aquileia fino a Roma. La bara fu scelta fra 11 rientrate dal fronte contro gli austro-ungarici senza nemmeno un nome. Un unico feretro a rappresentare il sacrificio nella grande guerra di quasi 700 mila italiani.
Da Gorizia, undici salme di Caduti partirono alla volta di Aquileia per la cerimonia della scelta del feretro da parte di Maria Bergamas di Gradisca d’Isonzo, una madre che aveva perso il figlio in guerra, Antonio. La bara prescelta viaggiò verso Roma, dove giunse il 3 novembre per essere deposta nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Il giorno seguente, 4 novembre, con solenne cerimonia, l’Ignoto milite trovava finalmente definitiva sistemazione all’Altare della Patria, ad imperitura memoria dell’eroismo e dell’abnegazione del soldato italiano.
A distanza di cento anni il treno della memoria viaggia nuovamente lungo l’Italia per una forte emozione che rievoca uno struggente dolore. A bordo del treno storico, un museo itinerante predisposto dal Ministero della Difesa a raccontare quanto accaduto nel secolo scorso, fino al 4 novembre quando il milite ignoto venne tumulato all’Altare della patria.
Il “Treno del Milite Ignoto’’ è un convoglio speciale che, oggi come allora, nel suo viaggio di 120 tappe si propone di unire idealmente tutta l’Italia e tutti gli italiani coinvolgendo le diverse generazioni nel ricordare il sacrificio di chi è caduto, di chi ha donato la propria vita per il Paese e di chi, anche oggi, come i militari, è impegnato in Patria e nelle missioni in tante parti del mondo.
I valori del sacrificio, dell’amore per il Paese, del servizio alla propria comunità sono i valori celebrati nel viaggio del milite ignoto di 100 anni che allora ha unito l’Italia e che oggi, come ha anche sottolineato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, si auspica possano essere sentiti e condivisi da tanti italiani – “Abbiamo bisogno di riconnettere i fili dopo l’esperienza drammatica della pandemia. L’auspicio è che il cammino del Treno sia condiviso da tanti italiani come avvenne cento anni fa”.