60° Marcia della Pace Perugia – Assisi
CURA è il nuovo nome della pace
Don Ciotti in testa al corteo, la marcia della pace è l’altra piazza, quella che crede alla non violenza, alla solidarietà.
Cura è la parola scelta per l’edizione 2021 della Marcia della Pace Perugia – Assisi, organizzata per la prima volta dal filosofo Aldo Capitini nel 1961 e che ha contato oltre 30 mila partecipanti.
Prendersi cura come gesto di responsabilità perché, come hanno detto i manifestanti, la pace si costruisce insieme, ognuno facendo la propria parte. Alla Rocca di Assisi gli interventi conclusivi, tra i quali quello della figlia di Gino Strada e della moglie dell’ambasciatore Attanasio ucciso in Congo, solleticano le corde del cuore e ruotano intorno ai temi della pace e dei diritti umani, della cura delle nuove generazioni, del pianeta e della democrazia.
A 60 anni dalla prima edizione il popolo della pace continua la sua marcia, ma quest’anno il pensiero è a Roma, ai fatti di sabato 9 ottobre, alle aggressioni in strada, all’attacco alla CGL. e forte è la solidarietà al sindacato così come la ferma condanna alle violenze.
Cura è il termine scelto per sintetizzare quello che serve oggi alla pace e che ben si coniuga alla dedica a Gino Strada, fondatore di Emergency, il medico che ha curato l’uomo, che si è preso cura degli ultimi.
Migliaia di persone hanno camminato l’una accanto all’altra per gridare no all’indifferenza, con lo sguardo a quanto succede in Afghanistan, ai morti sul lavoro, ai femminicidi.
La bandiera arcobaleno nel corteo pacifico, i sorrisi di migliaia di giovani che come slogan cantano Sulle nostre gambe cammina il futuro! sono i cortei e le manifestazioni che vogliamo vedere.