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Abdulrazak Gurnah è il Premio Nobel per la letteratura 2021

Il professore Abdulrazak Gurnah si conferma con il premio Nobel come una delle voci più brillanti della letteratura africana post-coloniale. Nelle motivazioni dell’Accademia svedese si sottolinea “la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti“.

L’inglese come lingua di lavoro, la vita nel Regno Unito, le radici a Zanzibar, in Africa orientale. La sua letteratura un ponte fra tutti questi mondi per scrutare dall’alto le problematiche dell’integrazione e anche i vecchi retaggi dell’ipocrisia coloniale.

Classe 1948, in Gran Bretagna Abdulrazak Gurnah ci arrivò diciassettenne per motivi di studio, ottenne poi un dottorato di ricerca all’università del Kent dove, per decenni, insegnò letteratura specializzandosi su autori della diaspora globale.

Nei suoi romanzi più celebri, come Il disertore o Sulla riva del mare, predominano i temi dello sradicamento dell’identità da riconfigurare per adattarsi a nuovi ambienti in una sorta di difficile mediazione fra il passato e il presente dello straniero trapiantato in nuove terre.

Le prime dichiarazioni del professore, superata la sorpresa e l’incredulità iniziali, sono state sul dramma dei migranti vissuto sulla propria pelle: “Sono arrivato in Inghilterra quando espressioni come ‘richiedente asilo’ non erano le stesse: oggi sempre più persone stanno lottando e scappando dagli stati terroristici. Molte di queste persone fuggono per necessità“.

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