Nel segno del legame tra Sicilia e Piemonte si consolida la Federazione Euro-mediterranea delle antiche migrazioni medievali.
Nel susseguirsi degli incontri conoscitivi che preludono alla nascita della Federazione Euro-mediterranea sulle Antiche Migrazioni Medievali, l’ultimo, in ordine di tempo, si è svolto nel segno del legame tra Sicilia e Piemonte, nucleo originario della nostra rete divenuta ormai internazionale.
Rappresentata nell’incontro una parte rilevante delle associazioni dell’Isola che aderiscono alla Federazione e delle città che formano il reticolo siciliano del Progetto: Piazza Armerina e Sciacca (con i Presidenti dei Club per L’UNESCO delle due città, Anna Maria Di Rosa Placa e Lorenzo Salvagio), San Fratello (con Francesco Mangione del Museo Etno-Storico-Antropologico Ermenegildo Latteri), Corleone (con Calogero Ridulfo, Presidente dell’Associazione Culturale Palladium e dell’Accademia Internazionale di Lettere, Arti e Scienze), Sperlinga (con lo studioso Salvatore lo Pinzino) e Nicosia (con Patrizia Venuta, da tempo impegnata, in qualità di docente di lettere classiche del Liceo “Testa” in proficui progetti di valorizzazione della lingua galloitalica locale). Nel segno dell’auspicata fusione di intenti tra Sicilia e Piemonte è intervenuta Samantha Panza, titolare della prestigiosa sartoria Principessa Valentina di Asti, che ha portato in riunione il suo ricordo della lunga collaborazione con il compianto Roberto Maestri e l’esperienza del Centro Studi da lei diretto nell’ambito delle rievocazioni storiche e dei progetti di implementazione turistica.
L’incontro si è arricchito della presenza del Prof. Francesco Barone, docente di Storia Medievale all’Università degli studi di Catania, uno dei massimi esperti in Sicilia della storia degli Aleramici. Con il Prof.Barone, che impreziosisce il nostro comitato tecnico-scientifico, abbiamo ripercorso l’importante collaborazione nata nel 2018 con la videointervista nella cornice della Biblioteca Prampolini di Catania e proseguita, nell’ambito del ciclo di convegni del Maggio del 2019 in Sicilia, con la sua relazione su Simone aleramico tenuta a Piazza Armerina.
Intenso l’intervento di Fabrizio Di Salvo, Presidente della Euro-Mediterranea Federazione, su Salvatore Mangione, membro prezioso del Progetto, purtroppo scomparso e ricordato, alla presenza del figlio Francesco che ne ha raccolto l’eredità, per la sua grande preparazione storica e le doti umane poste al sevizio di innumerevoli iniziative culturali e di conservazione della lingua galloitalica di San Fratello. La coordinatrice della Federazione, Anna Maria Di Rosa Placa, ha poi anticipato un importante webinar su “Galloitalico, Occitano e Francoprovenzale in Italia e in Europa” (nell’ambito del tema UNESCO “Le diversità linguistiche”) organizzato da una rete di Club per l’UNESCO di varie città, guidata dal Club di Piazza Armerina, da lei presieduto.
Del webinar, svoltosi con grande successo ed apprezzamento per la relazione del Presidente Fabrizio Di Salvo, vi racconteremo presto nel dettaglio.
Il particolare mix degli invitati alla videoconferenza ha dato origine ad una conversazione storica di alto profilo che si è snodata partendo dall’intervento del Presidente del Club Unesco di Sciacca, Lorenzo Salvagio, sulla dinastia degli Incisa e sul ruolo di Sciacca come importante caricatore del grano in epoca medievale, seguito da un confronto sugli antichi rapporti commerciali con Corleone.
Nadia Ghizzi, nota nel Monferrato per essere stata per molti anni la Segretaria e memoria storica del Circolo Marchesi del Monferrato, si occuperà di coordinare tutte le attività della Federazione Euro-Mediterranea per il nord Italia, insieme a Maurizio Calì, Presidente di Italia Medievale.
Molti, insieme a questi, gli stimoli culturali della discussione che sono sfociati in una valutazione delle enormi potenzialità dei territori siciliani e delle iniziative per creare, attingendo alla cultura, un rilancio turistico nella delicatissima fase post-pandemia.
Un incontro che ha pienamente rappresentato il senso vero del nostro Progetto: trasformare la rigorosa indagine storica in occasione concreta di sviluppo sostenibile dei territori.