Yuri Gagarin il primo cosmonauta e il meraviglioso pianeta blu
Tuta arancione e grande sorriso che, forse, cela un po’ di umana e comprensibile preoccupazione.
Sono passati 60 anni da quel 12 aprile del 1961 in cui Yuri Gagarin divenne il primo uomo a lasciare il pianeta terra. Lancio alle 9:07 di Mosca, le 8:07 in Italia, 28 minuti nello spazio nella minuscola navetta… Poi il rientro e un posto nella storia. Un trionfo per l’Unione Sovietica che aveva già beffato gli Stati Uniti con il primo satellite, lo Sputnik, e con la cagnetta Laika.
Leggenda vivente, Gagarin morì in un incidente aereo nel 1968; non vide l’uomo sulla luna, la fine della corsa allo spazio e la stagione di cooperazione il cui simbolo è la stazione spaziale internazionale.
In suo onore il 12 aprile è la Giornata mondiale del volo umano nello spazio. Tante le celebrazioni culminate soprattutto in Russia dove è un eroe a cui si dedicano statue e murale. Culmine di una lunga serie di iniziative in corso da tempo in tutti i continenti e anche fuori dall’atmosfera. Attaccata alla stazione spaziale internazionale c’è una navetta chiamata Yuri Gagarin per l’occasione. E’ arrivata venerdì con a bordo tre astronauti. Da lassù il panorama è lo stesso descritto con parole semplici dal primo cosmonauta: un meraviglioso pianeta blu