Umberto Eco, l’ironia e la cultura senza pregiudizi di un maestro del Novecento
A cinque anni dalla morte di Umberto Eco, avvenuta nel febbraio 2016, è doveroso rendere omaggio alla memoria di uno dei più grandi pensatori del nostro tempo, Umberto Eco, un intellettuale che ha mescolato san Tommaso d’Aquino e i tre moschettieri.
La semiotica e Il nome della rosa, il Dams e le decine di lauree “honoris causa”, La fenomenologia di Mike Buongiorno e il fumetto come forma d’arte, fino all’ultima avventura con Elisabetta Sgarbi, La nave di Teseo, la casa editrice che ora pubblica l’inedito La filosofia di Umberto Eco con la sua autobiografia intellettuale, per una lezione che guarda alla storia e al futuro.
Ci manca e non poco la sua battuta pronta e la sua libertà di sguardo e di pensiero, ma soprattutto il suo amore infinito per i libri. Allora l’omaggio parte proprio dal suo grande consiglio: “parlate meno e leggete di più studiate di più, fate attenzione, avete un’occasione imperdibile con la lettura, quella di moltiplicare la vostra vita e viaggiare nel mondo da fermi”.
E così sia!