domenica, Dicembre 22, 2024
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La scienza e la corsa ai VACCINI

Il progresso scientifico nel corso degli anni ha generato numerose soddisfazioni grazie alla creazione di farmaci e all’individuazione delle cause e delle forme di prevenzione delle malattie, tra cui i vaccini.

I vaccini sono dei preparati biologici che rientrano nelle forme di prevenzione primaria, la quale è volta ad eliminare il rischio d’insorgenza delle malattie.

Lo studio e la produzione di un vaccino possono durare da uno a 10 anni e comportano numerosi sacrifici da parte degli scienziati. Prima della creazione di un vaccino infatti è necessario conoscere la malattia e il microrganismo patogeno che la causa, individuando caratteristiche come la patogenicità e l’infettività. Bisogna tener conto che tutti i vaccini non devono produrre effetti patogeni, ma devono stimolare una risposta immunitaria nell’organismo e devono proteggere l’individuo dalla malattia al fine di creare un’immunità di gregge, di tutta la popolazione.

Al mondo d’oggi esiste una classificazione ampia dei vaccini. Esistono vaccini costituiti da virus o batteri attenuati, vaccini costituiti da virus o batteri uccisi, vaccini costituiti da anatossine, vaccini ad antigeni purificati e vaccini di nuove generazioni che usufruiscono di tecniche del DNA ricombinante.

Una volta creato il vaccino è necessario valutare il suo grado di immunità e l’eventuale presenza di effetti collaterali tramite degli studi sperimentali. Dopo aver ottenuto dei dati certi è possibile proseguire alla produzione, che viene effettuata a larga scala, e in seguito all’acquisto dei vaccini da parte degli Stati.

(AP Photo/Virginia Mayo)

I vaccini inizialmente erano visti come una fonte di salvezza, infatti hanno permesso la riduzione della diffusione di numerose malattie infettive, ma con il passare del tempo alcune persone hanno iniziato a dubitare della loro utilità. Molti non sono a favore dei vaccini perché sono contro l’inoculazione di sostanze estranee nell’organismo, perchè credono che siano uno strumento di controllo da parte degli Stati, perché credono che all’interno si trovino sostanze tossiche o nocive, perché pensano che possano determinare l’autismo e tanto altro.

Queste persone credono che il vaccino comporti dei rischi maggiori della malattia stessa, ma molti studi scientifici hanno determinato che il vaccino non ha effetti collaterali a meno che non si sia allergici alle sostanze presenti al suo interno. Proprio per questo motivo è necessario che tutti coloro che si sottopongono a vaccinazione siano a conoscenza delle proprie allergie e degli elementi presenti nel vaccino.

L’effetto collaterale quindi non dipende dal vaccino ma dalle caratteristiche del singolo soggetto. È importante inoltre tener conto che non vi è alcuna correlazione tra la vaccinazione e l’insorgenza di altre malattie, perché è possibile che il microrganismo che causa una malattia sia presente nell’organismo prima della vaccinazione e che la sua azione si manifesti nei giorni dopo, quindi l’insorgenza della malattia non dipende dall’iniezione del vaccino.

Secondo il mio parere è necessario informare tutta la popolazione riguardo l’argomento dei vaccini, perché essi ci permettono di vivere in modo sano e ci consentono di evitare la diffusione di malattie che possono causare pure la morte, proteggendo sia i soggetti vulnerabili sia coloro che non possono permettersi le eventuali cure. L’informazione è importante, non bisogna credere ai siti antivaccinali che diffondono fake news ma bisogna credere alla sanità e agli scienziati che studiano queste tematiche. Bisogna anche ricordare che con la vaccinazione non si salva solo se stessi, ma anche gli altri.

Laura Siragusa V C BS

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