giovedì, Gennaio 16, 2025
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Riflessioni sulla Shoha di Jasmina Isufaj

Cari testimoni della Shoah,

voglio dirvi che MI DISPIACE per voi che siete andati in quell’inferno a solo pochi anni. Solo perché eravate ebrei siete stati portati lì e io mi domando ancora “Perché?”. Ora i Tedeschi non sono più cattivi, ma sono arrabbiata con i Tedeschi del Novecento. Non credo che i Tedeschi non conoscessero il significato della frase “Siamo tutti uguali!”.

Questa lettera la rivolgo proprio a voi, testimoni dell’Olocausto, perchè so che avete sofferto terribilmente e immagino la vostra paura, eravate appena dei bambini.  All’epoca non sapevate nemmeno che cosa fosse un peluche.

Per fortuna l’Armata Rossa dei sovietici vi ha liberati. Ora AUSCHWITZ, come sapete, è solo un museo e non dovete avere più paura.

L’epoca NERA per voi è passata, ora godedevi l’epoca BIANCA. Guardate la luce del SOLE, le PIANTE, la vostra CASA, la vostra FAMIGLIA, il vostro FUTURO. Un sorriso vi guarirà, ve lo assicuro!

Quindi, desidero dirvi: SORRIDETE, dimenticate i brutti tempi e guardate a quelli belli. Togliete dalla testa i BRUTTI ricordi e fate spazio ai BEI ricordi, perche’ c’è sempre lo spazio per un bel ricordo.

Jasmina Isufaj Classe 1C Scuola Secondaria di primo grado “Zirilli”

NEI CAMPI

Nei campi non si rideva,

si piangeva.

Ho affrontato molte cose brutte in quel campo,

difficili da esprimere.

Si lavorava,

si gridava,

mai nessuno ti aiutava.

Tu giocavi con i sassi,

non con i pupazzi.

I deboli nelle camere a gas erano destinati,

poi bruciati,

rimaneva solo fumo

disperso nel vento.

Jasmina Isufaj

CUORE NERO, CUORE BIANCO

Un cuore nero può diventare bianco?

Chi lo sa!

Ma, si sa, un cuore nero

è pieno di cattiveria e tristezza.

I nazisti avevano un cuore pieno di rabbia e odio.

Nei campi di morte portavano gli ebrei,

la loro unica colpa era quella di “essere nati”!

Amare lacrime cadevano.

Paura c’era nell’aria

e sofferenza negli uomini.

Lavoravano sulla neve

indossando un pigiama a righe.

Il freddo li colpiva.

Alcuni morivano, altri vivevano.

Atrocità da non dimenticare

e da non ripetere:

Shoah, mai più!

Jasmina Isufaj

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