Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
L’ AMORE è un’altra cosa…
“Pronto, vorrei una pizza”
“Ma lei sa che ha chiamato il numero per le emergenze?!”
“Si”
Allora l’agente capisce che quella strana telefonata poteva salvare la vita alla donna… era una richiesta d’ aiuto…
“Quando siamo innamorate, rimbambiamo. Scambiamo tutto per amore, mentre l’amore con la violenza e le botte non c’entra un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni, c’entra come la libertà con la prigione. Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa. Salviamolo sul nostro hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore.
Invece noi ci illudiamo di poter cambiare le cose, di poter correggere gli uomini maneschi, di riuscire a farli crescere…. Non illudiamoci mai, di poterli cambiare, o che possano cambiare per amore nostro… Non caschiamoci e chiediamo aiuto, prima possibile…”
25 novembre… oggi, ogni giorno ed in ogni istante della nostra vita DOBBIAMO pensare, ricordare ed agire contro quella che potremmo definire “violenza sulle donne, triste cronaca di ogni giorno” … alle donne che “convivono” con gli stupri, con la violenza, con le grida…esasperate.
È un’emergenza, una questione culturale, una piaga sociale su cui bisogna cambiare atteggiamento, perché, ovviamente, un uomo non uccide una donna per amore. Non è accettabile più nemmeno che venga detto.
La violenza contro le donne continua ad essere un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo, della pace e della realizzazione dei diritti umani. A tal proposito la promessa contenuta negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile “non lasciando indietro nessuno” non può essere soddisfatta senza porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze.
È un fenomeno che interessa ogni fascia d’età, ogni classe sociale e ogni comunità. Atteggiamenti che generano possesso, controllo ossessivo, restrizione delle libertà di scelta della donna, ma non solo, infatti si parla di “violenza di genere” per indicare anche gli uomini vittime di maltrattamenti, seppur in minoranza. Nessuna violenza può trovare giustificazione.
Ma quest’ oggi non voglio dilungarmi su cose che, per quanto importanti siano, già conosciamo ampiamente, non voglio far riferimento neppure alle statistiche ONU e ai dati ISTAT… voglio affrontare il “problema” delle violenze all’ interno dell’ambito della pandemia che stiamo vivendo…Presi dalla forte tensione sanitaria che sta colpendo il nostro Paese e tutto il mondo mettiamo da parte quei problemi, quelle realtà che continuano a persistere e ancor di più, ad accentuarsi. Infatti, a oggi le vittime sono in notevole aumento, a causa del lockdown che costringe spesso le donne a vivere in una convivenza forzata sotto lo stesso tetto con i loro “carnefici”.
La violenza che molte donne guardano negli occhi ogni giorno, da anni, oggi è in notevole aumento. La situazione è diventata più difficile da gestire, ma non solo; nel corso di questi mesi sono insorte nuove violenze, prima ignote… Molte donne continuano ad avere paura di denunciare, di parlare, altre pensano che è impossibile addirittura anche solo immaginare dove potersi trasferire per sottrarsi alla relazione con il convivente, altre ancora hanno addirittura pensato che i centri antiviolenza fossero chiusi, ma non sono mai stati chiusi, non hanno mai fermato le loro attività… no, mai! Hanno supportato e continuano a supportare anche online, a distanza, o tramite l’affitto di appartamenti per accogliere donne in emergenza che non potevano andare nelle case della rete a causa del rischio contagio.
Oggi più che mai ricordiamo, aiutiamo e denunciamo le vittime di violenza, aiutiamo a far capire a tutte quelle donne che subiscono, che è l’ora di parlare, che è l’ora di dire BASTA!
Vogliamo che tutte quelle panchine rosse, simbolo di violenza sulle donne, si sbiadiscano sempre di più, segno che allora sarà finito tutto. È questa la nostra missione.
Marica Genovese V C BS