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Morto lo scrittore Carlos Ruiz Zafón, un pezzo di letteratura internazionale ci lascia.

Carlos Ruiz Zafón, lo scrittore entrato a far parte della storia della letteratura internazionale con “L’ombra del vento” pubblicato in Italia da Mondatori nel 2004 e tre anni prima in Spagna, conquistando milioni di lettori, ci ha lasciati senza preavviso, a 55 anni. Un colpo di scena che non ha potuto risparmiare a tutto il pubblico, pochi infatti sapevano che era malato. 

Da due anni, la vita dello scrittore, appassionato collezionista di draghi, veniva lentamente divorato da un tumore manifestatosi nel 2018. È morto il 19 giugno a Los Angeles, dove aveva deciso di vivere per l’appassionato amore per il cinema che lo aveva premiato dandogli lavoro come sceneggiatore. Ma nonostante la lontananza l’oceano Atlantico e l’intero continente nordamericano non sono bastati a separare lo scrittore dalla sua musa: Barcelona.

Zafón è stato definito anche un architetto di labirinti e di passaggi segreti, ma anche di una costruzione a doppie entrate e uscite come la sua tetralogia che, ignorando l’ordine cronologico nella narrazione, si prestava così a essere abbordata da uno qualunque dei suoi titoli, perché ogni elemento è stato confezionato come un romanzo indipendente, creando dipendenza in chi lo legge.

L’ombra del vento, Il gioco dell’angelo, Il prigioniero del cielo: tremila pagine di suspense e misteri hanno reso l’autore secondo al mondo per diffusione di opere spagnole.

Adesso, in questo momento vorrei proprio ricordarlo con un il suo epitaffio, sincero su Twitter: “Ogni libro, ogni tomo che vedi ha un’anima. L’anima di chi l’ha scritto e l’anima di chi l’ha letto, vissuto e sognato”.

Marica Genovese IV C BS

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