venerdì, Novembre 22, 2024
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Il rapporto col cibo, fra anoressia e bulimia

“Perché se mi guardo allo specchio mi vedo solo troppo grassa…..”

Quando avevo circa dieci anni ero una bambina molto magra tanto che certa gente adulta, che crescendo oggi posso riconoscere essere ignorante, non capendo che si trattasse esclusivamente di metabolismo veloce, tendeva a dirmi quasi giornalmente “Ma sei anoressica!”, “Se continui così diventerai uno scheletro”. Così, venni a conoscenza del disturbo alimentare dell’anoressia. Ogni giorno guardavo video e documentari con la paura di poter diventare in quel modo e dico “paura” proprio perché è davvero raccapricciante vedere certe immagini, soprattutto all’età di dieci anni, che ti rimangono impresse e non escono più dalla tua mente. Era diventata una vera e propria ossessione poiché ogni giorno, dopo scuola, andavo davanti allo specchio per assicurarmi di essere sempre uguale agli altri giorni. Sarei potuta cadere anch’io in uno di questi cerchi che riguardano tali disturbi ossessivi ma, fortunatamente, crescendo imparai a non dar conto a quello che mi dicevano le persone e conseguentemente tutto ciò passò gradualmente con il tempo. Però ancora tutt’oggi, a distanza di molti anni, continuo ad essere molto interessata a questo argomento.

Il rapporto col cibo, fra anoressia e bulimia

Ma cos’è l’anoressia? È un disagio in cui la persona coinvolta si rifiuta di nutrirsi per diversi motivi: paura ossessiva di ingrassare, depressione… A questo grandissimo disturbo è sempre collegato un altro malessere altrettanto importante, quello della bulimia che porta la persona interessata a espellere ciò di cui si nutre, non solo attraverso il vomito forzato, ma anche attraverso l’utilizzo di lassativi, digiuni o intensa attività fisica. Non possono essere considerati dei virus poiché chi ne è affetto è responsabile della scelta che fa e, difatti, sono soprattutto le donne le più colpite da questi gravissimi disturbi poiché, oltre alle altre eventuali cause personali, tendono spesso a non piacersi e dare troppo peso ai giudizi degli altri incentrati sull’aspetto fisico, portandole ad essere ossessionate ad ingrassare di qualche chilo in più e, in casi estremi, inducendole a ritrovarsi purtroppo in sottopeso.

Per questo molte modelle, dovendo possedere una certa magrezza, spesso vanno troppo oltre ritrovandosi ad indossare taglie estremamente piccole, ritrovandosi a far di tutto pur di placare il senso di fame che provano.

Un’esperienza che mi rimase impressa di quando ero più piccola fu quella volta in cui io, essendo sempre molto appiccicata a mia madre, andai con lei da una vicina di casa inconsapevole del motivo, forse per una medicazione dato che portava con sé borsetta con all’interno presidi chirurgici. Ma non fu per quella ragione poiché nel momento in cui arrivammo vidi una ragazza poco più grande di me seduta sul divano pronta per le sue flebo giornaliere, la cui pelle era bianca cadaverica e le ossa erano possibili contare solo alla vista. Rimasi scioccata per quanto ne potessi sapere ed ingenuamente mi sedetti accanto a lei e le chiesi il motivo per il quale fosse estremamente magra e la sua risposta fu “Perché se mi guardo allo specchio mi vedo solo troppo grassa da come vorrei realmente essere”.

Il rapporto col cibo, fra anoressia e bulimia

Quella frase non la scorderò mai e proprio come disse lei: chi è affetto da queste patologie guardandosi allo specchio vede solo l’opposto di ciò che è effettivamente, non riuscendo mai ad accettarsi. Bisogna vederlo con i propri occhi per capire davvero la sofferenza che provano, per rendersi realmente conto di quanto sia inappropriato giudicare le persone fisicamente poiché può essere anche una piccola critica a portarle ad un passo dalla morte.

Cerchiamo di giudicare meno gli altri e, per quanto riguarda noi stessi, amiamoci un po’ di più.

Smeralda Tomasello III A CR

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