Riflessioni sulla FELICITÀ, oggi al tempo del coronavirus
La felicità, un termine spesso utilizzato da tutti ma analizzato effettivamente da pochi.
Se mi chiedessero “Cos’è la felicità?” non saprei proprio come rispondere. In diciassette anni della mia vita ho sentito di essere felice in miliardi di momenti differenti: durante un abbraccio, una risata, durante il ricevimento di una bella notizia, durante lo sguardo fiero di un mio genitore o di un suo sorriso.
Ognuno di noi concepisce quest’emozione diversamente, con varie sfumature, però posso affermare personalmente che la cosa che accomuna tutti è quella fantastica sensazione di benessere interiore che si introduce nel nostro presente e che vorresti non finisse mai ma, come tutto il resto, anche l’essere felici purtroppo ha un punto di arresto. Difatti la vita è composta da istanti, attimi fuggenti e certamente ognuno di noi vive momenti no, momenti in cui pensiamo di non farcela più ma, se ci rimbocchiamo le maniche, è proprio lì che busserà alla porta quella bella notizia o qualunque altra cosa che riuscirà a provocarci un sorriso sulle labbra che a sua volta risolleverà il nostro animo.
La felicità, quella vera, quella che davvero percepisci dentro di te, arriva inaspettatamente. Molti vivono ricercando questa sensazione ma, a parer mio, è sbagliato aspettare poiché non c’è cosa migliore di vivere il presente così com’è, sempre positivamente, anche quando a volte ci accadono cose spiacevoli.
Cerchiamo invece di non pensare a cosa potrà esserci dopo, rendiamo il tempo che viviamo nostro e lasciamo alle spalle ciò che ci disturba. In momenti proprio come questo, in cui sto davvero riflettendo sull’importanza di vivere attimo per attimo il presente, in cui mi sto rendendo conto che diamo sempre per scontato il nostro domani anche se in realtà è incerto, sto davvero capendo sempre di più di dover vivere quei semplici momenti in cui sorrido, quei momenti superficiali, quotidiani ai quali non faccio mai caso, con più consapevolezza di avere la fortuna di poterlo fare.
Oggi tutti noi stiamo vivendo delle giornate diverse, che scommetto nessuno avrebbe mai pensato di dover affrontare, durante le quali passo la maggior parte del tempo ad attendere quel momento in cui potrò riprendere la mia vita giornaliera e ripetitiva che davo tanto per scontato che sicuramente un domani vivrò in modo differente da come facevo precedentemente.
Spero che tutto ciò che è stato e che sta accadendo nel mondo possa portare alla riflessione e alla maturazione di tutti noi. Mia madre dirige uno di quei mostruosi reparti nei quali vengono ricoverate quelle povere persone che devono vivere questo lungo periodo, non a casa al sicuro ma con la paura negli occhi di non potercela fare. Entrare a contatto con gente il cui futuro è più incerto di altri, la cui felicità potrebbe cessare di esistere da un momento all’altro, mi porta a riflettere molto e di conseguenza invito tutti noi e me stessa a renderci conto di quanto siamo fortunati poiché non esiste nient’altro al mondo di più bello della felicità e della possibilità di poterla provare!
Smeralda Tomasello 3 ACR