venerdì, Gennaio 10, 2025
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Interdonato messinese e femminello siracusano, limoni siciliani

Cresce in queste ultime settimane il valore della produzione siciliana di queste due pregiate varietà di agrumi siciliani: l’interdonato messinese e il femminello siracusano.

Utilizzati come disinfettante naturale, ricchi di vitamina C, è boom delle vendite e delle richieste di limoni, dando respiro pertanto ai produttori siciliani.

Il prezzo dei limoni è infatti aumentato del 10%, una buona notizia in un settore che ha sofferto per molti anni e che produce più dell’80% del raccolto nazionale, con 2 Igp in testa: l’interdonato di Messina e il femminello di Siracusa.

L’Interdonato è un frutto ‘garibaldino’. La storia del Limone Interdonato Messina Jonica, Igp dal 2009, inizia infatti nel 1875 quando il colonnello eroe rivoluzionario Giovanni Interdonato, esperto di agrumicoltura, selezionò questa particolare cultivar che caratterizza la fascia ionica della provincia di Messina. E’ un innesto tra una cultivar di limone siciliano che oggi non esiste più e il cedro. Ibrido naturale, quindi, questo frutto ricco di vitamina C, con la buccia sottile e dal sapore delicato grazie al modesto contenuto di acido citrico, viene raccolto da settembre fino a metà aprile ed è chiamato anche limone da tè o degli inglesi 

Il limone Femminello siracusano deve il suo nome alla sua terra d’origine e alla notevole fertilità della pianta. Considerata una delle varietà di limone più pregiate d’Italia per le sue proprietà organolettiche, il limone femminello è generalmente di media grandezza, molto profumato e il 30% più succoso rispetto agli altri limoni. Il colore va dal verde al giallo intenso, la buccia è omogenea e fine e il frutto è generalmente con pochi semi. Il limone di Siracusa è molto ricercato dalle più importanti case di profumi e di cosmesi del mondo per l’alta qualità degli oli essenziali che possiede nonché per la ricchezza di ghiandole oleifere presenti nella buccia fine e setosa.

Cresce la domanda di limoni usati come disinfettanti artigianali e diminuisce la quantità che arriva dalla Spagna, principale produttore europeo. Questo ha fatto salire il prezzo di vendita per gli agricoltori, certo una questione di centesimi che comunque non è una speculazione ma il prezzo giusto soprattutto il punto di partenza per la grande distribuzione e per il consumatore finale a scegliere un prodotto locale italiano.

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