lunedì, Gennaio 27, 2025
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Guardare il mondo dietro un vetro…

In questi giorni di isolamento dal mondo per colpa del coronavirus Covid-19, guardo fuori dalla finestra e vedo strade deserte, sento un silenzio assordante che prima difficilmente percepivo. La mia è ora una città dove il tempo sembra essersi fermato, con pochissime auto in giro. Io, poi, personalmente non “metto il naso fuori” dal portone di casa dal 5 marzo, quando sono uscita per andare alla mia “ultima” lezione di ginnastica artistica. Lentamente hanno chiuso tutto: scuole, palestre, oratori, piscine, negozi, centri commerciali e sono stati vietati tutti gli spostamenti non indispensabili. Non vedo quindi i miei nonni da quel giorno, ma fortuna che c’è la tecnologia, tanto criticata perché spesso ci isolava dal mondo, oggi l’unico strumento che ci permette invece di mantenere i contatti anche con le persone che abitano a pochi metri di distanza da noi e che normalmente vediamo spesso.

Ora guardo fuori ed è come se il tempo fosse stato messo in pausa… In TV sento notizie bruttissime, di gente che muore per colpa di questo virus, e mi sento fortunata a vivere nella mia piccola città dove tutto sembra così lontano. Qui non si sentono sirene dell’ambulanza, come si vede in TV, e non ci sono stati tanti contagiati, come invece a Messina o nel resto dell’Italia.

Guardo fuori e mi chiedo quando tutto finirà, quando potremo uscire tranquillamente senza avere una “giustificazione”.

Guardo fuori e penso… “Ma perché è successo tutto questo?”. Guardo fuori e vedo che nonostante tutto, la natura continua a fare il suo corso, ignara di tutto, con i nuvoloni carichi di acqua che hanno lasciato il posto ad un cielo quasi sempre limpido, le giornate sono sempre più lunghe, i fiori che sbocciano e profumano tutta l’aria… mentre io sono costretta a stare in casa per colpa di questo virus a guardare il mondo dietro a un vetro!

Guardo fuori e spero di svegliarmi al più presto, per tornare a fare tutto quello che facevo prima, anche ciò che sembrava annoiarmi e non piacermi tanto… Sogno la mia normalità e la mia vita al momento… sospesa.

Chiara Cambria

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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