domenica, Dicembre 22, 2024
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Un brutto sogno da cui svegliarsi presto

Ormai è confermato che il covid-19 è il virus più contagioso nell’ultimo secolo, ma prima di esso ci fu un’altra pandemia nel 1918-20, la cosiddetta “febbre spagnola” che devastò il mondo mietendo milioni di vittime, anche qui da noi, in Sicilia. Mio nonno materno, a questo proposito, mi ha più volte raccontato della morte di sua nonna a 32 anni a causa proprio della febbre spagnola, cosa che ha lasciato il mio bisnonno orfano a soli quattro anni.

La prima volta che ho sentito parlare di coronavirus Covid-19, ricordo invece è stato a gennaio, in un servizio del telegiornale: stavano parlando di questo virus sconosciuto che si stava espandendo provocando delle polmoniti “strane”, che hanno portato alla morte di migliaia di persone in Cina. Sentivo dire di stare tranquilli, di non allarmarsi perché era solo un’influenza e che era lontana da noi, che non sarebbe arrivata in Italia. E invece è arrivata, non solo in Italia ma in tutto il mondo.

Sono accadute molte cose in poche settimane, e la maggior parte inaspettate. Questa pandemia sta devastando il mondo, tante persone sono contagiate, tante persone morte per colpa del covid-19, soprattutto poveri anziani che vengono a mancare ogni giorno numerosi, soli in un letto dei reparti rianimazione. Questo periodo di “quarantena” alla quale siamo costretti per limitare il contagio, è quindi un periodo molto brutto sotto molti aspetti, sembra quasi un dopoguerra come dicono, con tutti i negozi chiusi, tutte le piazze vuote, i vicoli spopolati.

A me manca molto la normalità, mi mancano i miei nonni, che posso vedere solo in video chiamata, e non posso baciare e abbracciare i miei amici, mi manca la scuola, il mio sport. E’ dal 5 marzo, quasi un mese, che non esco più di casa, come molte altre persone che rispettano le regole, mentre poi ci sono altri che non rispettano i divieti e che stanno provocando molti danni. Il covid-19 è infatti un virus molto contagioso e pericoloso.

Sicuramente questa esperienza è una delle più brutte che io abbia mai vissuto, e non auguro a nessuno di viverla… Tuttavia penso anche che in questo periodo d’emergenza possiamo sfruttare la modernità, e in questo siamo molto fortunati rispetto ai secoli passati, rispetto ai nostri nonni. Stiamo ricorrendo infatti alle tecnologie e ad esempio facciamo le video lezioni con i nostri insegnanti, oppure le lezioni per fare sport. Insomma, cerchiamo di vivere al meglio questo momento di isolamento tra le mura domestiche e l’unico compito che ci hanno assegnato è ascoltare ciò che dice il Governo e in tal modo tornare il più presto possibile alla vita normale. Solo adesso ho capito infatti che amo la vita anche nelle piccole cose quotidiane che prima facevo, anche controvoglia e lamentandomi sempre, come svegliarmi presto la mattina per andare a scuola, fare i compiti il pomeriggio ed andare sempre di corsa. Oggi mi manca tutto questo…

Un brutto sogno da cui svegliarsi presto

Spero che questo brutto sogno finisca al più presto possibile e mi rattrista davvero sapere che domani probabilmente sarà come oggi e dopodomani, chissà per quanto. Non avrei mai pensato che un giorno sarei rimasta a casa in quarantena e avrei dovuto assistere ad un’epidemia del genere. Per questo l’unica cosa che si può fare è sperare e desiderare di ritornare alla vita “monotona” di prima… perché questa è molto peggio. Rimanere chiusi in casa dà a noi giovani infatti una sensazione di soffocamento… Non so quindi come continuare ad affrontare questa situazione, quanto durerà ancora, ma cerco di farmi coraggio come tutti, mi ripeto che #andràtuttobene e penso che continuerò ad improvvisare, come ho fatto fino ad ora, fino a quando l’incubo svanirà.

Sofia Bucolo

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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