venerdì, Novembre 22, 2024
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UN SOGNO PER IL MONDO DI OGGI

È strano pensare a un domani… un domani come lo vorresti tu e soltanto tu.

Un domani “perfetto”, per così dire. Come si può pensare a un domani perfetto, con tutti i problemi di oggi?

Una società di maschere, parole irte di odio, rapporti finti o invisibili.

UN SOGNO PER IL MONDO DI OGGI

Mentre i bambini muoiono di fame, la guerra incombe e il mondo è derubato dei suoi beni, la gente a cosa pensa? A un domani perfetto?

Perché pensare a un futuro allietato dal fruscio delle foglie degli alberi, se poi questi vengono abbattuti? Perché pensare a un futuro senza le ferite delle parole, se poi sei il primo a insultare il prossimo? Perché pensare alle grida dei bambini che giocano, se poi non avranno un posto in cui giocare? Perché non agire?

UN SOGNO PER IL MONDO DI OGGI

Spero sempre che al posto degli alberi sia abbattuta la discriminazione, che al posto dei film si guardi l’indifferenza, la gente sembra educata all’odio.

Sogno che quelle offese se rivolte a chi ha una sessualità diversa si trasformino in scuse, perché, se tu ti allontani da chi è diverso da te, non lo stai discriminando?

UN SOGNO PER IL MONDO DI OGGI

Non emarginare è il primo passo verso un’unione contro le piaghe del mondo.

La discriminazione è l’origine dei problemi più frequenti, come non avere pari diritti, ma un problema molto presente è il bullismo, perché gli insulti sono fonte di discriminazione. Offendere, picchiare… perché magari quella persona ha solo caratteristiche diverse, nulla di più. Ed è l’indifferenza a nascondere la discriminazione.

Chi ha impedito che sei milioni di ebrei fossero sterminati in quanto ebrei?

Ecco, questo è un esempio lampante, di discriminazione e di indifferenza, che ha portato ad una tragedia. La guerra in Nord Africa e in Asia? Nessuno ne parla! Eppure ci sono bambini che lottano e abituati alle armi e al suono dei cannoni.

UN SOGNO PER IL MONDO DI OGGI

Non discriminare il tuo prossimo, non insultarlo per le sue scelte e per il suo essere, non giudicarlo per la persona che ama, non odiarlo per il suo carattere.

Non ignorarlo, perché forse sta veramente soffrendo.

Sono solo una ragazzina, sì, ed eccomi mentre sogno un mondo senza i più grandi reati: la discriminazione e l’indifferenza.

Chiara Bucca

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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