Matilde di Canossa, una donna eccezionale tra Papa e Imperatore
Matilde di Canossa donna straordinaria che interpone la sua mediazione nella fase più drammatica della lotta per le investiture tra il Papa e l’Imperatore. A narrarci di Matilde sono molte fonti e numerosissimi ritratti di epoche posteriori testimoniano una fama mai spenta nei secoli. Ma è Donizone, un monaco di Canossa suo contemporaneo, ad aver lasciato un manoscritto biografico “Il vita Mathildis”
“Matilde, splendente fiaccola che arde in cuore pio.
Aumentò in numero armi, volontà e vassalli, il proprio
principesco tesoro profuse, causò e condusse battaglie.
Se dovessi citare ad una ad una le opere compiute
da questa nobile signora, i miei versi aumenterebbero
a tal punto da divenire innumerevoli come le stelle”.
Matilde nasce a Mantova nel 1046, terzogenita della potentissima famiglia feudale dei Canossa Marchesi di Toscana di origine e madrelingua longobarda. Il padre, Bonifacio di Canossa, detto il “tiranno”, era l’unico erede della dinastia canossiana, discendente diretto di Adalberto Atto, fondatore della casata degli Attoni. La madre, Beatrice di Lotaringia, era una principessa tedesca molto alta di rango, strettamente imparentata con i duchi di Svevia, i Duchi di Borgogna , gli imperatori Enrico III ed Enrico IV, dei quali Matilde era nipote e cugina prima, nonché con il papa Stefano IX. I Canossa fondarono tre monasteri lungo il Po e favorivano la presenza dei monaci nel loro territorio. Creare monasteri garantiva loro un controllo strategico del territorio, poiché ai feudatari rimaneva la proprietà e il diritto di nomina dell’abate. Chiese e monasteri inoltre raccoglievano l’organizzazione del territorio ereditata dai romani, gestivano l’acqua, bonificano terreni paludosi, producevano cibo, presidiavano con le regole la vita civile, amministrano la fede in un tempo di paura dell’ignoto. Essendo figlia del signore della Tuscia, a Matilde spettava il titolo di marchesa e duchessa. Tuttavia la Tuscia era stata nell’Alto medioevo una circoscrizione del Regno longobardo e come tale definita “ducato”. Ecco perché a Matilde si attribuiscono sia il titolo di “marchesa “ che quello di “duchessa”.
Poco si sa della sua infanzia, tuttavia si può affermare che il nome di Matilde, come per i fratelli, le fu imposto dalla madre Beatrice che, in questo modo, intendeva affermare la propria superiorità nobiliare rispetto al marito. Matilde crebbe tra i freddi laghi e nevosi boschi padani e trascorse molto tempo dedicandosi alla cultura letteraria, trascorrendo i primi anni della sua fanciullezza nell’agiatezza del castello di Canossa. Tuttavia a soli sei anni, la piccola marchesa assistette ad un evento che avrebbe cambiato il corso della sua vita: il 6 maggio del 1052 il padre fu ucciso a tradimento durante una battuta di caccia da uno dei suoi vassalli. Nel 1053 muoiono anche i suoi fratelli, Federico e Beatrice, e la madre dedica il monastero di Felonica alla memoria dei figli.
Poche donne hanno avuto nella storia italiana un ruolo importante quanto Matilde, potente feudataria e sostenitrice del papato nella lotta delle investiture: personaggio di assoluto primo piano in un’epoca in cui le donne erano considerate di rango inferiore, lei arrivò a dominare tutti i territori italici a nord dello Stato Pontificio e la potenza dei Canossa raggiunse la massima estensione.
Nel 1076 entrò poi in possesso di un vasto territorio tra Lombardia, Emilia, la Romagna e la Toscana che aveva il suo centro a Canossa, nell’Appennino Reggiano. La sua fede nella chiesa di quel tempo, che le valse la fiducia e l’amore di tutti i suoi sudditi, fu salda e ne fece una fedele seguace della riforma della Chiesa portata avanti dal Papa Gregorio VII. Per motivi politici si sposa con Goffredo il Gobbo e dovrà lasciare le sue terre per insediarsi nella patria del marito, la Lorena. Il matrimonio ha però fine dopo pochi anni e Matilde potrà tornare dalla madre Beatrice nel territorio italiano. Assiste così alle divergenze tra Papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV, il primo pronto ad imporre la supremazia del papato su ogni potere terreno, il secondo pronto alle guerre per far valere i suoi diritti di sovrano assoluto.
Dopo la scomunica di Enrico IV, Matilde farà da mediatrice tra il sovrano e il Papa, mostrando la sua ambivalenza dovuta alla fedeltà verso il cugino imperatore e mostrando il desiderio di essere una buona cristiana. Per il suo ruolo da intermediaria Matilde verrà però poi spogliata del titolo di contessa e privata delle sue terre. Rimasta sola, per difendere il suo feudo sotto attacco delle truppe imperiali, si sposò di nuovo, ma anche questo matrimonio finì presto. Solo nel 1111 le viene riconosciuto nuovamente il potere dei suoi domini e viene incoronata Vicaria Imperiale in Italia da parte del nuovo imperatore Enrico V. In cambio garantirà però al sovrano tedesco l’eredità di tutte le sue terre. Solo negli ultimi anni della sua vita, Matilde potrà così dedicarsi alla preghiera e alla religione, tralasciata in gioventù per assolvere al suo ruolo politico. Morirà quindi senza eredi nel 1132 una donna sicuramente eccezionale per i tempi in cui visse.
Angelica Maria Fugazzotto
Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.