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IL CELLULARE, EDUCAZIONE ALL’USO CORRETTO

USARE MA NON FARSI USARE

Il cellulare, il suo corretto utilizzo è stato uno dei tanti temi affrontati per sensibilizzare i giovani adolescenti presenti all’incontro che si è svolto presso il Museo didattico della scuola secondaria di primo grado “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto mercoledì 19 febbraio 2019. Tutti gli alunni delle classi terze hanno assistito infatti a un interessante seminario dal titolo “Educazione digitale” realizzato nell’ambito del progetto di “Educazione alla Salute” coordinato dalla prof.ssa Maria la Malfa.

L’argomento è stato affrontato dalla dott.ssa Maria Accetta e dal dott. Giovanni Genovese, due medici dell’ASP, in modo chiaro e comprensibile ai giovani presenti, ai quali sono state lette le fondamentali dieci regole per un uso in sicurezza di un apparecchio così abituale. I due relatori hanno spiegato innanzi tutto che il telefono cellulare utilizza un particolare tipo di onde: le radiofrequenze. Queste radiazioni sono molto nocive alla salute. Dagli ultimi studi scientifici è emerso, infatti, che il rischio dipende fondamentalmente da tre fattori: 1) la vicinanza del cellulare alla testa durante la telefonata; 2) la durata della telefonata; 3) la continuità nel tempo di esposizione a questi fattori. Una telefonata molto lunga, tenendo il cellulare allo stesso orecchio, comporta quindi l’emissione di molte radiofrequenze che surriscaldano l’orecchio e la sua parte interna. Il nostro corpo riesce a bilanciare questo calore solo per quindici minuti e questo effetto ripetuto negli anni porta all’aumento del rischio di alcuni tipi di tumori al cervello, “i gliomi”, e al nervo acustico, “i neurinomi”. È stato perciò spiegato ai ragazzi di leggere attentamente il libretto di istruzioni ed uso dei telefonini, perché in esso obbligatoriamente deve essere indicato l’indice “SAR”, Specific Absorption Rate, il quale indica la misura di energia elettromagnetica assorbita dal nostro corpo quando lo esponiamo all’azione di un campo elettromagnetico a radiofrequenza. I medici hanno quindi consigliato di utilizzare gli auricolari per diminuire l’effetto delle onde elettromagnetiche sulla testa, oppure di usare il vivavoce, perché il campo elettromagnetico diminuisce rapidamente con l’aumentare della distanza. Tra le dieci regole, è stato inoltre consigliato di utilizzare il telefonino quando c’è pieno campo, altrimenti esso aumenta la potenza delle emissioni sull’orecchio. Poi, ancora, di non tenere il cellulare acceso sul comodino, o sotto il cuscino durante la notte, e di non ricaricarlo vicino al letto perché le onde elettromagnetiche disturbano il sonno. E ancora: di non tenere il cellulare acceso in tasca o a contatto con il corpo, cosa che i ragazzi invece fanno abitualmente. Inoltre negli edifici chiusi è stato consigliato di utilizzare la rete fissa perché il cellulare aumenta la sua potenza. Insomma, il cellulare deve essere al nostro servizio e non viceversa.

Personalmente ritengo sia importante che i ragazzi imparino da usare correttamente il cellulare perché, nel bene e nel male, siamo noi gli unici responsabili. Questa non è più una moda passeggera da potere ignorare quindi, se vogliamo sfruttare tutte le sue potenzialità senza lasciarsi intrappolare, bisogna convivere correttamente con questo mezzo.

Ancora una volta, quindi, con queste numerose occasioni formative e informative la scuola secondaria “Foscolo” si è rivelata una scuola attenta ad istruire i propri studenti su problematiche attuali per proteggerli e farli diventare ragazzi responsabili e consapevoli. E bisogna dargliene merito.

Giuseppe Levita

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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