DON PIO LUIGI CIOTTI
Don Pio Luigi Ciotti, grazie alla mia scuola ho avuto la possibilità di incontrarlo, è stato molto bello ed emozionante.
Ha parlato della sua vita, di essere nato il 1945 a Pieve di Cadore (Belluno) della sua famiglia, che in cerca di lavoro, si è poi trasferita a Torino, dove è stata costretta a vivere nelle baracche dei cantieri.
Dei suoi studi, infatti finite le scuole d’obbligo, ha prese un diploma da radiotecnico e nel frattempo ha cominciato a dedicarsi alla parrocchia. Nel 1950 ha fondato un gruppo chiamato “Gioventù”, con l’obiettivo di aiutare i drogati e i disadattati per strada.
In oltre ha dato vita a due associazioni molto importanti: IL GRUPPO ABELE associazione di volontariato con l’obiettivo di accogliere e accompagnare le persone in difficoltà con l’azione educativa e L’ASSOCIAZIONE LIBERA il cui compito è quello di riuscire a combattere le mafie in tutta Italia.
Mi ha commosso sentire la sua storia e di come un uomo ha avuto il coraggio di mettersi contro la Mafia ed è stato bello sentire anche tutta la gente che lo supportava e lo aiutava a combattere per la giustizia.
Abbiamo avuto la possibilità di porre alcune domande, una delle domande più interessanti è stata quella di una bambina, che gli ha domandato “Perché aveva deciso di intraprendere questa esperienza e cosa lo aveva portato a farlo?”
La sua risposta è stata: “Quando ero bambino, andando a scuola notai un uomo seduto su una panchina che leggeva un libro, era vestito di stracci e a quel tempo venivano chiamati “Barboni”. Poiché era malmesso decisi di offrirgli qualcosa da bere o da mangiare ma lui non mi rispose, quindi pensai che magari fosse sordo ma non era così, perché quando un’auto suonava il clacson lui si voltava a guardare e da lì capì che ci sentiva bene. Ogni giorno passavo di lì e lo vedevo seduto con un nuovo libro, ma una mattina mi parlò e quindi cominciai a farci amicizia e col passare del tempo mi raccontò un po’ di lui e mi disse che era un medico.
Durante una passeggiata mi fece notare dei ragazzi che si procuravano dei farmaci e li mischiavano con dei superalcolici, sostituendoli alla droga che a quel tempo non era ancora diffusa, da lì capì che dovevo riuscire a sconfiggere l’ingiustizia.”
Questo è il motivo per cui Don Ciotti volle intraprendere questa strada. Il messaggio che vuole dare a tutti e che:
PER IL CAMBIAMENTO C’E’ BISOGNO DELL’AIUTO DI TUTTI NOI E LA CONOSCENZA E’ L’ ELEMENTO FONDAMENTALE PERCHE’ QUESTO ACCADA.
Denis Rizzo 2F D’Alcontres