IL CARNEVALE DI ACIREALE, IL PIU’ BELLO DI SICILIA
Acireale: è definito il “Carnevale più bello di Sicilia” e terzo nel Belpaese. La sfilata dei carri, in particolare, ha come sua caratteristica l’allegorismo e l’infiorata, che danno spettacolo attraverso migliaia di lampadine e luci, scenografie e movimenti spettacolari. Oltre ai famosi carri di cartapesta, l’ultima settimana sfilano inoltre anche i carri del “Carnevale dei fiori”. Il Carnevale di Acireale ha origini antichissime e si parla di una tradizione popolare diffusa con il susseguirsi degli anni, questa libertà di scherzare che portò la gente a mascherarsi per non farsi riconoscere. Una delle prime maschere fu l’ “Abbatazzu”, che prendeva in giro il clero del tempo e la prima manifestazione ha data nel 1594. Un decennio dopo, tuttavia, la corte criminale la bandì perché questa festa veniva usata come scusa per fare battaglie di arance e limoni.
La manifestazione riprese agli inizi del XVIII secolo e proprio in quel periodo nacquero le maschere del Barone (‘u Baruni) e i famosi “Manti”. A fine del 1800 iniziarono le sfilate dei carri, inizialmente preceduti da carrozze di nobili addobbate. Dagli anni ’30, in pieno regime fascista, il Carnevale Acese viene organizzato così come oggi. Le maschere storiche, dunque, sono l’ “Abbatazzu”, che vedeva persone vestite in maniera stravagante, con grande parrucca bianca e abiti di damasco, che andavano in giro con grossi libri ed ironizzavano sulla classe clericale del tempo, e i “Manti”, la figura del Carnevale Acese, con un mantello di seta nera che celala l’identità. Questo costume però fu bandito perché veniva spesso usato dai malviventi. Vi sono poi “Cola Taddazzu”, “Quadaredda” e “Nunziu Setti Cappeddi”, che saranno maschere diffuse dagli anni ’50 in poi.
La manifestazione odierna si svolge nella piazza Duomo della città, dove la folla partecipa in stranumero alla sfilata dei carri. Il programma solitamente prevede la sfilata dei carri di cartapesta il Giovedì, la Domenica e il Martedì grasso, mentre il lunedì sfilano i carri infiorati. La festa si chiude la sera del Martedì grasso con le premiazioni dei carri e i fuochi d’artificio che, secondo la tradizione, bruciano il “re Carnevale”.
Sicuramente ci sono un po’ ovunque in Italia molte manifestazioni, anche storiche, che celebrano il Carnevale, ma credo che almeno una volta varrebbe la pena andare ad Acireale, ad assistere a queste magnifiche sfilate targate Sicilia!
Salvatore Caravello
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.