Don Luigi Ciotti incontra gli studenti al Teatro Trifiletti
Don Ciotti nel corso di una bellissima manifestazione organizzata dall’associazione LIBERA il 12 febbraio 2020 ha incontrato noi studenti presso il Teatro Trifiletti di Milazzo.
LIBERA è un’associazione che combatte la mafia, nata 25 anni fa, grazie all’impegno del sacerdote don Ciotti che, ospite d’onore della manifestazione, ha risposto alle nostre domande con coraggio e determinazione. Vi erano tante persone, tra cui studenti e docenti di ogni istituto, insieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine. Prima di rispondere alle domande, don Ciotti ha iniziato dicendo:” Non dimenticatelo mai a Milazzo, questa mattina non è venuto Don Luigi Ciotti, perché io rappresento un noi non un io…, diffidate di coloro che pensano di fare tutto da soli, io sono una persona come voi, con i miei limiti, e il cambiamento che tutti sogniamo e desideriamo ha bisogno di ciascuno di noi, noi dobbiamo essere parte di questo cambiamento”.
Don Ciotti durante il suo discorso ha incitato noi ragazzi a studiare, a conoscere, perché la conoscenza è la maestra del cambiamento, soltanto così si è liberi di pensare e fare delle scelte, di accogliere, di sostenere ed aiutare chi ha bisogno. Così ha raccontato una storia emozionante della sua vita… Ha ricordato il momento in cui, ordinato sacerdote, come parrocchia gli è stata affidata “la strada” sulla quale ha da sempre lottato contro l’irruzione della droga. Nella sua vita ha combattuto tante importanti battaglie; ha partecipato al dibattito e ai lavori che hanno portato alla messa in vigore della legge n. 685 sulle tossicodipendenze e negli anni ’90 ha intensificato l’opera di denuncia e di contrasto al potere mafioso.
Durante il suo intervento Don Ciotti ha poi citato alcune vittime della mafia: Graziella Campagna, Attilio Manca, Alfano, Falcone e Borsellino… e tanti altri nomi che ci ricordano il loro coraggio e il sacrificio.
Presente in sala c’era anche Vincenzo Agostino di cui il sacerdote ha ricordato la terribile e drammatica storia: la morte del figlio racchiusa in una frase pronunciata dallo stesso Agostino: ”io mi taglierò la barba il giorno in cui saprò la verità su mio figlio”. Ma la barba è ancora lì, ad aspettare verità e giustizia.
Don Ciotti ha concluso dicendo che sono passati 165 anni ma le mafie ci sono ancora e ormai oggi sono sparse in ogni regione d’Italia e del mondo ma bisogna continuare a lottare, con la condivisione e la collaborazione delle istituzioni. Si è conclusa così una mattinata emozionante e densa di riflessioni da parte di tutti noi studenti.
Il messaggio che a tutti dunque ha trasmesso è di non arrendersi mai e di fare sempre nella vita il proprio dovere.
GINEVRA SAYA
1^ D “ZIRILLI”