FESTIVAL SANREMO, una parentesi di leggerezza.
Le mille voci e il mio brano preferito…..
Il Festival di Sanremo si svolge ogni anno nel mese di febbraio, quest’anno è arrivato alla 70° edizione. Alle serate hanno partecipato numerosi cantanti, alcuni molto conosciuti e altri un po’ meno, ma il Festival è anche questo: permettere di far conoscere la nuova musica o anche la “vecchia musica” ai giovani di oggi.
Detto sinceramente, non ho seguito molto questa edizione, ma devo dire che alcune canzoni mi hanno colpito. Tra queste, mi è piaciuto particolarmente il brano di Giordana Angi “Come mia madre“. Come si evince già dal titolo, la canzone è dedicata al rapporto madre-figlia ed è piuttosto personale e autobiografica ma ha la capacità di diventare universale. Dal testo traspare la volontà di stare vicino alla propria madre, partendo dai piccoli gesti come portare la borsa pesante “Dammi la borsa che è troppo pesante, non puoi fare tutto da sola.”.
La mamma rappresenta il simbolo dell’amore ricambiato ma che, per timidezza o per orgoglio personale, si esprime ben poco; infatti, nel testo, Giordana afferma “ti chiedo scusa se non ti ho mai detto quanto ti voglio bene“. Avere la propria madre come punto di riferimento ed esempio per il futuro è il desiderio principale di una figlia “e se un giorno sarò una mamma, vorrei essere come mia madre“.
Abbiamo sempre sottovalutato la persona che ci ha reso quel che siamo oggi, nostra madre: la donna più importante della nostra vita e, sicuramente, la persona che sarà sempre dalla nostra parte.
“Sei tu il regalo dei miei compleanni, la luce accesa quando torno tardi, il cuore più grande dove ripararmi“: è questa la frase che più mi ha colpito, poiché sottolinea appieno l’amore e la protezione di una madre nei confronti del proprio figlio.
La figura materna è da sempre rappresentata come una tana, un rifugio dal mondo esterno, a volte crudele e portatore di illusioni.
Alessia Venuto IV C BS