venerdì, Novembre 22, 2024
Eventi e Spettacoli

SANREMO: tra musica e costume, ecco il mio brano preferito

Sanremo, si è da poco concluso il festival della canzone italiana, prende il nome della città ligure dove tradizionalmente, con cadenza annuale, si svolge presso il Teatro Ariston.

Un Sanremo che, giunto alla sua settantesima edizione, ha visto la direzione artistica di Amadeus, volto noto della televisione e tra i conduttori più apprezzati del settore. Un Festival da record, un successo in termini di ascolti, in crescita di serata in serata sino a quella conclusiva, anch’essa un trionfo.

Tanti i giovani a far parte della lista molto variegata dei 24 artisti in gara, tra questi infatti spiccano i nomi di Achille Lauro, Elodie, Riki, Levante e Alberto Urso. Non sono mancate poi voci già affermate da tempo, come quelle di Francesco Gabbani o Michele Zarrillo.

Un festival dal risultato straordinario, con ben oltre undici milioni spettatori in media nel corso delle serate, dal 4 all’8 febbraio. Forse ciò è stato determinato dalla presenza ogni sera di personaggi amati dal grande pubblico.

SANREMO: tra musica e costume, ecco il mio brano preferito

Nell’insieme, gli ottimi dati di tutte e cinque le serate, hanno reso possibile decretare il Sanremo di quest’anno come il più seguito del nuovo millennio. Numeri perciò impressionabili, “imprevedibili” come lo stesso direttore artistico ha dichiarato in occasione della conferenza stampa tenutasi all’indomani dell’ultima serata, che ha incoronato vincitore Diodato, nome d’arte di Antonio Diodato, di soli 38 anni, e il suo brano “Fai rumore”.

SANREMO: tra musica e costume, ecco il mio brano preferito

Per l’artista si tratta della prima vittoria al Festival di Sanremo dopo la partecipazione tra le Nuove Proposte nel 2014 e quella tra i Big di due anni fa, con il brano “Adesso”. In pochi giorni, la sua “Fai rumore” ha conquistato pubblico e ha ottenuto anche il Premio della Critica e quello della Sala Stampa, oltre al premio Lunezia per il miglior testo.

Una vittoria, quella Diodato, che fa rumore, volendo giocare sul titolo della canzone vincitrice, e che è stata immediatamente seguita da un forte e sentito ringraziamento via social ai suoi fan. Il brano, apprezzato fin dalla serata d’ esordio, è un vero e proprio invito, la richiesta di rompere il doloroso e assordante silenzio della lontananza, ad abbattere i muri dell’incomunicabilità.

SANREMO: tra musica e costume, ecco il mio brano preferito
nella foto Francesco Gabbani, Diodato, Pinguini Tattici Nucleari

Il secondo posto del podio è stato invece occupato da Francesco Gabbani e la sua “Viceversa”, un brano intimo ed intenso che vanta l’arrangiamento orchestrale curato dal fratello di Ed Sheeran, Matthew. L’artista è tornato sul palco dell’Ariston per la terza volta dopo aver vinto nel 2016 con “Amen” nella sezione nuove proposte e nel 2017 con “Occidentali’s Karma” e si è detto soddisfatto per essersi aggiudicato la seconda posizione della classifica, segno dell’apprezzamento da parte del pubblico. Ha inoltre ricevuto il premio per il brano più ascoltato sulle piattaforme musicali online. L’artista ha poi tenuto a raccontare il significato della canzone, che si distacca da quelle presentate precedentemente poiché in essa preferisce lasciare un più ampio spazio all’interpretazione soggettiva di chi ascolta. Si tratta di una canzone d’amore con un invito a volersi bene, a condividere, un messaggio positivo e universale.

A seguire il brano “Ringo star” dei i Pinguini Tattici Nucleari che rappresentano la tendenza degli ultimi anni del festival di spettacolarizzare le canzoni, di divertire il pubblico. Sono operativi da una decina d’anni e hanno alle spalle 5 album di successo. Non si aspettavano il risultato raggiunto e rispecchiano perciò la filosofia di questo brano, quella di stare accanto a personaggi più famosi di sé, come Ringo Star accanto a John e Paul.

Occorre precisare che tra i cantanti in gara, a distinguersi per i gli insoliti outfit sfoggiati per l’esecuzione sul palco del Teatro Ariston, è stato sicuramente Achille Lauro, la cui esibizione è la più rivista tra quelle del festival. Come ha più volte ribadito il giovane cantante, la sua è stata un’esibizione teatrale in cui ha sapientemente giocato tra moda e arte, in un connubio perfetto tra musica e stile. La sua canzone, “Me ne frego” è un invito a non dare importanza al giudizio altrui e fare liberamente ciò che ci si sente.

Un festival quindi, come ogni anno, che si è rivelato ricco di varie proposte e novità. Tra le tante canzoni che ho avuto modo di ascoltare più volte nel corso della gara, mi sento personalmente di dire, che aldilà della posizione che avrebbe occupato all’interno della classifica finale, la canzone che più mi rappresenta è quella di Francesco Gabbani, artista i cui  brani sono spunto per un’osservazione che prima è interiore e che poi si rivolge verso l’intera collettività. Egli oltre a essere uno degli artisti italiani che più apprezzo, ha saputo dare ancora una volta prova in occasione del festival non solo delle sue abilità canore, della sua grande voce e conoscenza del mestiere, ma anche di un’altra qualità che è caratteristica di pochi: quella onestà e sincerità di un personaggio che è davvero così.

Giulio Bonanno IV C BS

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