La notte delle edicole, una notte bianca per salvarle
Cinque edicole al giorno chiudono in Italia! Secondo i dati del sindacato Si.Na.Gi. il sindacato nazionale giornalai, negli ultimi 15 anni hanno abbassato le serrande quasi la metà, molte hanno ridotto l’orario: stare aperti non conviene.
Chiudono sotto il peso della globalizzazione e delle piazze digitali, della supposta onniscienza di internet. Altri offrono servizi anagrafici, pagamenti di bollette, del bus, della metropolitana, in moltissime regioni ritirano pacchi Amazon.
La crisi è globale ma le edicole, non bisogna dimenticarlo, sono state e sono un presidio fondamentale per la nostra democrazia e per il pluralismo, sono stati i luoghi pubblici d’incontro di intellettuali risorgimentali. Trasmesse di padre in figlio anche per 4 generazioni, hanno sostenuto il dialogo sociale e la nostra democrazia contribuendo a favorire una eredità culturale e sociale di straordinaria umanità.
Molti gli edicolanti laureati che resistono ancora e non hanno intenzione di svendere per piegarsi alla logica del profitto. 12 ore al giorno, con la pioggia con il sole, per tornare a casa la sera con pochi soldi.
La notte delle edicole del 29 gennaio è stata la prima: per la primavera il Si.Na.Gi chiederà ad altre edicole di rimanere aperte nelle ore serali “perché – afferma Giuseppe Marchica, segretario nazionale del Si.Na.Gi – le luci delle edicole servano a illuminare le strade cittadine e le coscienze democratiche”.