Il Giorno della Memoria: per non dimenticare l’orrore dell’olocausto
Olocausto: Il giorno della memoria, riconosciuto ufficialmente da una risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite il primo novembre del 2005, è importante per non dimenticare le atrocità commesse nei campi di sterminio nazisti e per scongiurare il rischio che questa pagina vergognosa della storia possa ripetersi.
L’umanità ha il dovere di conoscere, ricordare e piangere i 15 milioni di vittime dell’Olocausto, rinchiusi e uccisi nei campi di sterminio nazisti prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, senza distinzioni tra uomini, donne, bambini e anziani.
In base ai dati dell’Us Holocaust Memorial Museum, le SS tedesche uccisero almeno 960 mila ebrei, 74 mila polacchi, 21 mila rom, 15 mila prigionieri di guerra sovietici e 10 mila persone di altre nazionalità. La Germania nazista mise in atto lo sterminio delle etnie ritenure inferiori per “razza” e di coloro che appoggiavano idee politiche differenti da quelle di chi era al potere.
Dal 1933 al 1945, i campi di concentramento divennero la tomba di donne, uomini e bambini che li improvvisamente perdevano la propria dignità umana trasformandosi in numeri, trattati come bestie, sottoposti a lavori pesanti e a sperimentazioni scientifiche, morti poi di stenti o nelle camere a gas, bruciati nei forni crematori. Il 27 gennaio del 1945, le truppe sovietiche del generale Ivan Konev liberavano il campo di concentramento di Auschwitz mostrando a tutto il mondo gli orrori commessi, le atrocità del genocidio nazifascista escogitato da Hitler e dai suoi gerarchi per liberarsi della questione ebraica.
Ricordare perché non accada mai più; questo il senso della “Giornata della Memoria”. La memoria è anche un dovere nei confronti delle nuove generazioni alle quali si deve trasmettere la consapevolezza e la conoscenza del passato per coltivare il rispetto della dignità di ogni essere umano.
II G Chiara Saia
I.C. D’Alcontres