Scoperta nella Via Lattea una gigantesca ‘onda’ di gas.”Culla di Stelle”
Nella Via Lattea un’enorme onda gassosa che fluttua, quella scoperta qualche giorno fa da un team di ricercatori dell’università di Harvard, nel Massachusetts. Si tratta di una struttura composta da pulviscolo e gas, dalla forma sinusoidale, che si estende per circa 9000 anni luce (il 9% del diametro della galassia), la cui larghezza è di circa 400, e che trasporta quelle che gli astronomi definiscono “culle di stelle” interconnesse fra loro.
Ciò che sorprende, oltre alle sue dimensioni, è il fatto che essa sia da sempre stata sostanzialmente vicina alla Terra ma, nonostante ciò, è stato possibile per gli astronomi individuarla per la prima volta solo adesso, grazie all’inedita mappa 3D della galassia tracciata grazie ai dati raccolti dal satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea (Esa).
I dati, presentati ufficialmente in uno studio sulla celebre rivista Nature, “ci stanno costringendo a ripensare la nostra comprensione della struttura 3D della Via Lattea”, dichiara Alyssa Goodman, professoressa di astronomia tra gli autori dello studio. Questi permetterebbero, inoltre, di mettere in discussione le teorie formulate negli ultimi 150 anni sulla nascita delle stelle. Per oltre un secolo, gli scienziati avevano ipotizzato che queste ultime si formassero “in regioni disposte ad anello intorno al Sole, la cosiddetta cintura di Gould, un anello di stelle che si estende per circa 3000 anni luce intorno al piano galattico”, come spiegato da Ronald Drimmel, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Torino.
Tuttavia l’analisi dei dati del satellite Gaia ha permesso agli astronomi di smentire questo modello: le stelle in formazione si troverebbero infatti proprio in questa struttura da poco scoperta, la cui distanza dal Sole, nel suo punto più vicino, è di 500 anni luce. La stessa cintura di Gould sarebbe semplicemente una piccola porzione della più ampia onda di gas, che ondeggia su e giù rispetto al piano della Via Lattea.
Quella recentemente individuata, come spiega João Alves, professore di astronomia e fisica all’Università di Vienna che ha fatto parte del team di ricerca, sarebbe la più grande struttura mai individuata prima nella nostra galassia, una sorta di filamento massiccio e ondulato con cui il Sole comunque continua ad interagire gravitazionalmente, “come se stessimo surfando sull’onda” afferma lo stesso Alves.
È stata chiamata dai ricercatori “Radcliffe Wave” (l’onda di Radcliffe), nome scelto in onore del Radcliffe Institute for Advanced Study dove è nata la collaborazione tra gli astronomi che ha consentito la scoperta. Una prima ipotesi spiega la formazione di questa gigantesca struttura come conseguenza di un impatto tra un’altrettanto gigantesca massa di materia oscura e una nuvola di gas, la quale si sarebbe deformata disperdendo gas e stelle che hanno poi dato vita al magnifico spettacolo che oggi siamo in grado di osservare.
Giulio Bonanno IV C BS