La Via Francigena, Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa
La via Francigena, 1200 anni e non li dimostra: non cessa neanche oggi di sorprendere i moderni pellegrini che la percorrono.
Si trattava di un sistema viario con molte alternative: partendo dai paesi del Nord attraversava la Francia o la Germania e la Svizzera e arrivava in Italia dove, passando per diverse regione giungeva a Roma.
Le origini dell’itinerario di 1.800 km risalgono all’anno 990, quando l’Arcivescovo Sigerico, per ritornare a Canterbury da Roma dopo l’investitura da parte del Papa Giovanni XV, camminò per 79 giorni. Sigerico, su invito del Pontefice, annotò tutte le tappe, una per giorno, che lo riportavano in Gran Bretagna attraverso l’Europa. Ed è proprio grazie a questi appunti che tutt’oggi si hanno testimonianze riguardo il passato di questa importante via.
A partire dal 1994 la Via Francigena è stata dichiarata Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, alla pari del Cammino Santiago di Compostela.
Tra le varie tappe della via Francigena che sono da segnalare, si possono mettere in rilievo le più importanti che sono:
- Da Berry au Bac a Reims (Francia), dove è possibile ammirare la vasta zona dei vigneti fino a giungere alla Cattedrale di Notre Dame di Reims, una delle più belle espressioni di architettura gotica.
- Da Orges a Richebourg (Francia), meta che suscita una gioia e una soddisfazione incontenibile per i camminatori alla vista del Parco dei Daini
- Da Losanna a Vevey (Svizzera), il percorso tocca la capitale del Canton Vaud in cui si erge la grande Cattedrale di Nostra Signora, e arriva a Vevey, perla della Riviera svizzera
- Da Pavia a Santa Cristina (Italia), dove si incontrano i caratteristici terrazzi fluviali e diversi gioielli architettonici come la magnifica facciata di S. Michele a Pavia e la piccola Chiesa di S. Giacomo.
Ma cos’è che spinge le persone a intraprendere a piedi un viaggio dalla lunghezza non indifferente? Si può pensare che le motivazioni possano essere principalmente religiose ma in realtà non è propriamente così; coloro che intraprendono questo lungo cammino cercano più che altro una risposta alle domande esistenziali più frequenti, o addirittura a formulare delle domande a cui rispondere, a distaccarsi dalla vita di tutti i giorni e stare a contatto con la natura; il pellegrinaggio diventa allora una sfida, una scoperta, una possibile soluzione ad un momento difficile della vita.
Il cammino, lasciare un luogo, ha il significato di rinascita, un modo per intraprendere un percorso di crescita per migliorarsi e ritrovare se stessi.
L’importante non è quindi la meta ma cosa tu diventi durante il viaggio.
Lucrezia Salvia III A CR