Il “BINGE DRINKING” brucia il cervello dei giovani
Il “Binge Drinking”, letteralmente “abbuffata alcolica” Come dimostrano dei recenti studi su un fenomeno ai giovani molto vicino, è una modalità di assunzione di alcolici che nell’ultimo decennio si è notevolmente diffusa nel nostro Paese.
La “Fondazione Policlinico universitario Gemelli” ha infatti coinvolto in un’indagine circa 2704 giovani di età compresa fra i 13 e i 20 anni e, dopo aver fatto compilare loro dei questionari, è emerso che circa l’80% di essi ha dichiarato di consumare quantità eccessive di bevande alcoliche durante i sabati sera e in locali pubblici, senza essere al corrente dei rischi connessi al consumo.
Quest’abitudine al “binge drinking” è preoccupante poiché rappresenta un fattore di rischio molto forte per lo sviluppo di alcol-dipendenza nei ragazzi, essendo caratterizzato dall’assunzione di 4-5 unità alcoliche in un’unica occasione e in breve tempo.
Alcuni ricercatori italiani e molti studi in America hanno dimostrato anche, attraverso una risonanza magnetica, che il cervello dei giovani con questa dipendenza ha un volume ridotto a livello dell’ippocampo, l’area essenziale per la memoria, e che a ciò corrisponde una riduzione della capacità di orientamento. L’alcol, essendo una sostanza lipofila, quando arriva al cervello degenera infatti i suoi neuroni, provocando inoltre la diminuzione delle sterminali neutrali, le cui membrane cellulari sono fatte quasi interamente di grassi, provocando danni irreversibili in tutto il corpo. L’assunzione di alcol, quindi, in particolare in modalità eccessiva e in breve tempo, è diventata la prima causa di morte tra i ragazzi e il motivo di questi effetti devastanti è che il loro organismo non è in grado di metabolizzare la sostanza, capacità che si sviluppa grazie a un enzima solo intorno ai 21 anni.
Il “binge drinking”, tuttavia, non è solo causa di ubriachezza, ma genera una vera e propria intossicazione, che inizia a svilupparsi in ragazzi Under 14 destinandoli anche ad un deficit cognitivo. Non è facile debellare il problema, che ha anche componenti psicologiche legate all’adolescenza, ma per prevenire è auspicabile che vengano anche incrementati, soprattutto nelle scuole, programmi informativi adeguati a divulgare tra i ragazzi i rischi connessi all’assunzione di bevande alcoliche e al ‘binge drinking’ in particolare. Inoltre è fondamentale confermare e controllare il divieto di vendita di sostanze alcoliche, aumentando anche l’età minima legale per il loro consumo a 18 anni.
Ilenia Scarpaci
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.