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LE DIECI PIETANZE DELIZIOSE TIPICHE DEL NATALE

Qual è la prima cosa a cui pensate quando si parla del Natale? A noi vengono in mente le famiglie riunite a tavola per il cenone del 24 e il pranzo del 25: occasioni di condivisione e gioia, che il cibo rende ancora più speciali! In quei giorni soprattutto, a nord a sud dello Stivale, le tavole italiane si riempiono di pietanze deliziose, legate alla tradizione della propria regione e della propria famiglia.

Ecco però quelle che sono ritenute le 10 pietanze tipiche del Natale secondo una classifica sul tema.

LE DIECI PIETANZE DELIZIOSE TIPICHE DEL NATALE

Al primo posto: Tortellini in brodo. Sulle tavole emiliane, a Natale non manca mai un piatto di tortellini. Sfoglia all’uovo, ripieno di carne e brodo di cappone: sono davvero buonissimi! Con il nome di cappelletti, sono gustati anche in altre regioni, come Umbria, Marche, Toscana e Lazio.

LE DIECI PIETANZE DELIZIOSE TIPICHE DEL NATALE

Secondo posto: Lasagne. Sebbene anche le lasagne siano tipiche dell’Emilia Romagna, in realtà vanno fortissimo in tutta la penisola. Ogni zona e ogni famiglia ha la sua variante. Voi come le preparate?

Terzo: Minestra maritata, una ricetta che risale al 1600 – ancora oggi proposta in Campania e Calabria – che mette insieme carne e verdure. La carne usata è generalmente quella di maiale nei suoi diversi tagli, mentre ci si può sbizzarrire con le verdure: cicoria, scarola, verza e borragine.

Quarto: Baccalà. Tradizione vuole che il baccalà si mangi durante il cenone della vigilia. Si cucina in tantissime zone d’Italia: Sicilia, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Molise e Veneto.

Quinto: Abbacchio. L’abbacchio è il protagonista del menù natalizio romano. Un agnello cotto al forno con olio, salvia, rosmarino e vino bianco, servito con crema di aglio e acciughe. Che acquolina!

Sesto: Cappone. Diffusissimo in tutta l’Italia settentrionale, il cappone viene preparato in tanti modi diversi: ripieno in Lombardia e Toscana, bollito in Umbria e Liguria, arrosto in Piemonte e Marche.

Settimo: Capitone. Il capitone è sempre presente nel menù della valigia in Molise, Campania e Lazio. Se nella prima regione è cucinato in umido, nelle altre due si frigge, in barba alle calorie.

Ottavo: Brovade e muset. Questa pietanza è tipica del Friuli Venezia Giulia, dove il “muset” è un particolare tipo di cotechino le “brovade” sono le rape con cui viene servito, macerate per tre mesi nella buccia dell’uva e poi cotte con alloro, aglio, lardo e rosmarino.

Nono: Canederli. I canederli sono tipici del Trentino Alto Adige, dove a Natale non possono mancare. Sono polpettine di pane raffermo, speck, uova, latte, farine, pancetta e salame, che possono essere cucinate e servite in vari modi: in brodo, con burro e formaggio oppure con il ragù di carne.

Decimo: Cavolfiore. Questo ortaggio è il piatto forte della vigilia in diverse regioni meridionali. In particolare, si consuma in pastella in Lazio, mentre rappresenta l’ingrediente principale di una insalata campana – detta “insalata di rinforzo” – con olive nere, capperi e peperoni sott’aceto.

Naturalmente questi sono piatti di pietanze tipicamente natalizi legati alle varie tradizioni regionali, in alcuni casi conosciuti in tutta la penisola, in altri meno. Ognuno di essi, però, richiama inevitabilmente alla mente di molti non solo sapori e profumi legati al cibo, ma soprattutto ricordi d’infanzia, nostalgia, affetti, condivisione e legami famigliari indissolubili.

Giada Fazio

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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