Dai classici di Ovidio: l’amore non può mai essere imposto
Durante le ore di Epica, abbiamo studiato il mito di Apollo e Dafne. Esso racconta la storia d’amore infelice tra il dio della poesia e la ninfa figlia del fiume Peneo.
Il mito inizia con la rabbia del dio dell’amore Eros che, offeso da Apollo, gli lancia una freccia che lo fa innamorare perdutamente della bella Dafne, alla quale Eros lancia invece una freccia dell’odio. Così Dafne rifiuta l’amore di Apollo e fugge per i boschi. Infine Dafne, sfinita dall’inseguimento, si rivolge a suo padre chiedendogli di trasformarla in pianta. Improvvisamente il corpo della bella ninfa diventa un albero di alloro. Dafne, infatti, in greco significa “alloro”.
Quando Apollo si accorge che la sua amata è ormai un albero, lo sceglie come pianta a lui sacra e la rende sempre verde.
Questo mito è uno dei tanti racconti che ci sono stati tramandati da Ovidio ed è un mito di metamorfosi, cioè di trasformazione, in cui il personaggio subisce un cambiamento o per punizione o per premio.
In questo caso, per Dafne cambiare aspetto era l’unico modo per sfuggire ad un amore imposto.
Questo mito ci ha fatto riflettere in classe su un problema di grande attualità.
Il 25 novembre abbiamo celebrato la giornata contro la violenza sulle donne. Questa data è stata scelta per ricordare l’assassinio delle sorelle Mirabal, uccise brutalmente nel 1960 perché si erano opposte al potere del dittatore del loro paese, la Repubblica Dominicana.
Anche oggi tante donne vengono uccise o subiscono violenza, spesso perché rifiutano l’amore.
Come ci insegna il mito, l’amore non può mai essere imposto ma deve rispettare la scelta dell’altro.
Emanuela DONATO I A Scuola Media “Martino” I.C. “Capuana”