“The Wall”: il capolavoro dei Pink Floyd ha compiuto 40 anni
THE WALL: ci sono brani straordinari e questo su tutti.
C‘è un muro al centro del rock, ogni volta cade, ogni volta risorge da qualche parte nel mondo! Un capolavoro firmato Pink Floyd ma frutto delle ossessioni, delle paure di Roger Waters, il leader e principale compositore della band inglese.
Uscito il 30 novembre del 1979, concepito come un’opera che includesse anche uno spettacolo dal vivo e un film – diretto dal regista Alan Parker – il disco ebbe un ruolo fondamentale nella storia del rock. Diventò uno dei dischi più venduti, citati, imitati ma allo stesso tempo chiuse la storia dei Pink Floyd. Fece da detonatore a contrasti ormai insanati.
Scuola, famiglia, giustizia, la storia personale che si fa collettiva. Suonato a ogni protesta, suonato a Berlino dopo il crollo del muro in diretta mondiale The wall è una scatola magica in cui ognuno ci trova quello che vuole, la politica e la poesia.
Reduce dalla separazione con la prima moglie e da conflitti coi compagni del gruppo, Waters riversa nella musica il momento più buio della sua esistenza. E così, attraverso la bellezza e l’intensità di canzoni memorabili come Comfortably Numb, Another brick in the wall o Mother, il muro eretto da Mister Pink Floyd, diventa il muro di milioni di persone che si identificano in quelle parole e in quei suoni.
Contro il gigantismo dei concetti, contro i cattivi maestri non vi fate indottrinare nemmeno da noi, scriveva Waters.
Ecco perché da quarant’anni il disco è nelle classifiche di tutto il mondo.