Una giornata di rispetto per le donne
“Giornata contro la violenza sulle donne”. Ma perché si celebra proprio il 25 novembre? Questa data è stata scelta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare il sacrificio delle sorelle Mirabal, attiviste del “Movimento 14 giugno”, un gruppo politico clandestino dominicano che si opponeva alla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo.
La violenza contro le donne è purtroppo però ancora oggi un fenomeno molto diffuso nel mondo e molto spesso questa brutalità si verifica tra le mura domestiche, dove la donna si trova da sola a dover affrontare un dramma che potrebbe sconvolgere la vita anche dei familiari più cari. Per questo motivo, ogni anno vengono promosse campagne di sensibilizzazione contro questo fenomeno.
Da alcuni anni l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) si è occupato della misurazione del fenomeno della violenza contro le donne, per valutare la numerosità delle donne che sono sottoposte a vessazioni di vario tipo. Per la prima volta, così, grazie anche al contributo finanziario del Ministero per le Pari Opportunità, nel 2006 l’Istat ha potuto documentare quanto è diffusa la violenza fisica, sessuale e psicologica contro le donne. Circa il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, ma grazie alla maggiore sensibilizzazione della popolazione nei confronti di questa brutalità, negli ultimi anni sono stati registrati segnali di miglioramento. Un altro fenomeno non trascurabile è poi lo stalking, che si manifesta con atteggiamenti di persecuzione nei confronti della donna e che ad oggi si evidenzia nel 21,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni.
Cosa possiamo fare oggi per ridurre sempre più la violenza sulle donne?
Grazie ai dati Istat, oggi sono stati avviati diversi programmi di prevenzione, sostenuti dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, agendo soprattutto sulla educazione e sensibilizzazione dei giovani, sulla prevenzione di atteggiamenti pericolosi e la rieducazione degli uomini che hanno già fatto soffrire donne per violenza.
Nonostante tutto, sfortunatamente ancora oggi sentiamo parlare di casi di violenza sulle donne. Anche nella nostra città ci sono stati dei casi e quello più noto si consumò circa 63 anni fa.
Si trattava di Graziella Recupero, una studentessa del Liceo Classico che, all’età di 18 anni, venne uccisa con diverse coltellate in pieno giorno da un suo innamorato perché era stato respinto. In sua memoria nella nostra città, sul ponte Longano, è stato allestito un piccolo giardino e proprio recentemente il suo caso è stato trattato in un libro, “La rosa Bianca”, dalla giornalista barcellonese Flaviana Gullì e dal prof. Gaetano Mercadante. E’ un libro che vorrei tanto leggere, magari appena sarò più grande e in grado di capirlo meglio, per capire meglio i fatti e mantenere viva la memoria di questa sfortunata ragazza, vittima di un amore malsano.
Ed è proprio perché capisco l’importanza della riflessione e del ricordo, il 25 novembre sarà comunque sempre un grande momento di impegno per me, perché so che noi ragazze dobbiamo sempre continuare a lottare per il confronto ed il rispetto reciproco, fra uomini e donne.
Sofia Mammola
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.