Disabilità un giacimento di energia, di risorse e di contributi
3 Dicembre: Giornata internazionale delle persone con disabilità
Disabilità, sono tre milioni e centomila in Italia le persone disabili, pari al 5,2% della popolazione. E’ quanto emerge dal rapporto Istat in un incontro organizzato dal Cip e dall’Inail alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presentato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità proclamata nel 1981 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili.
Il presidente Mattarella nel suo discorso ha sottolineato le necessità di fare di più: “Il nostro Paese ha nei nostri concittadini con disabilità un giacimento di energia, di risorse e di contributi di cui si priva perché non li mette in condizione di potersi esprimere e realizzare”.
A volte si tratta di una condizione acquisita per colpa di incidenti su lavoro, un fenomeno giudicato allarmante e che deve rappresentare una sollecitazione a fare di più sulla formazione e sui controlli per la sicurezza: “un paese con morti sul lavoro e con disabili da lavoro è un paese che non ha raggiunto un livello di civiltà adeguato”.
Qualcosa sta cambiando e lo dimostra la sempre maggiore diffusione dello sport paraolimpico e la creazione di una bambola con le sembianze di Bebe Vio che, per il capo della Stato, indurrà molti bambini e ragazzi a impegnarsi nello sport.
Nella giornata mondiale della disabilità anche papa Francesco lancia un monito per gli “esiliati”, tutti coloro cioè costretti a stare chiusi in casa a causa delle loro condizioni fisiche, che spesso diventano “ingombranti” per chi sta loro vicino. Un “peccato sociale” lo definisce il Papa, dividere i cittadini in serie A e serie B.
ll Pontefice avverte: “Una persona con disabilità, per costruirsi, ha bisogno non solo di esistere ma anche di appartenere ad una comunità. Incoraggio tutti coloro che lavorano con le persone con disabilità a proseguire in questo importante servizio e impegno, che determina il grado di civiltà di una nazione.
Penso a persone di ogni età, soprattutto anziani, che, anche a motivo della disabilità, sono sentite a volte come un peso e rischiano di essere scartate, di vedersi negate concrete prospettive lavorative per partecipare alla costruzione del proprio avvenire“.
E le leggi, per quanto necessarie, non bastano, perché deve cambiare la mentalità.
