Il Black Friday, un appuntamento sempre più atteso
“Black Friday” in italiano “venerdì nero” è arrivato: l’attesissimo e famosissimo giorno dei pre-saldi. In questa giornata infatti ormai tutti i negozi, in molti paesi, abbassano il prezzo delle merci attirando così gran parte dei consumatori. Usanza nata negli Stati Uniti agli inizi del secolo scorso, il suo nome può far pensare alla vendita degli schiavi di colore, ma in realtà l’origine non ha niente a che fare con tutto ciò. Le teorie ritenute più veritiere e più conosciute sono quelle relative all’inchiostro e quelle legate al traffico.
La prima riguarda il colore della penna che utilizzava il contabile dei negozianti per indicare le perdite e i guadagni, quella nera proprio per quest’ultimi; la seconda teoria, invece, riguarda il traffico stradale molto congestionato che quel giorno era prodotto da tutti i cittadini attratti dagli sconti, come accadde in particolare per la prima volta nel 1961 a Philadelphia. Il “Black Friday” in America ha comunque una data ben precisa che dipende da una ricorrenza importante.
Esso infatti coincide con il venerdì successivo al Giorno del Rinfraziamento quarto giovedì del mese di novembre, e venne creato dalla “Macy’s” per dare inizio alle compere natalizie nel 1924. Questa moda si diffuse poi rapidamente in tutto il paese coinvolgendo sempre più attività commerciali. Ben presto coinvolse gli altri paesi nel mondo e, alla fine, anche l’Italia, anche se questo appuntamento, questa “festa”, qui non è particolarmente sentita come in America, dove addirittura dormono accampati in tende davanti ai negozi per aggiudicarsi le migliori offerte all’apertura. Ma ormai gli sconti non finiscono qui, non si fermano cioè al solo venerdì, e spesso proseguono fino al weekend successivo. Oggi, in particolare, per gli sconti dedicati al mondo dell’informatica c’è il “CyberMonday”, il primo lunedì dopo il “Black Friday”.
Insomma, anche se da molte persone sono attesi per poter risparmiare sugli acquisti natalizi, questi sconti hanno di fatto anticipato i saldi di fine stagione, soprattutto per il settore dell’abbigliamento, che sono però regolamentati da normative e calendari regionali. Sono sì vantaggiosi sia per gli acquirenti che per i negozianti, ma se ci riflettiamo bene in realtà spesso ci spingono a comprare sempre di più, magari anche cose inutili, e ciò non fa altro che allungare il capitolo nero del consumismo che affligge sempre più la nostra società.
Monica Paratore e Giorgia Pelleriti
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.