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Sale oro bianco di… Sicilia: la miniera di salgemma di Petralia Soprana

Il sale, la miniera di Petralia Soprana: il 16 novembre un gruppo di ragazzi delle classi dell’ITT MAJORANA di Milazzo, 2ATL, 2ECH, 2AEE, 2BEE, guidato dalle Prof. Silvia Cruccetti, Giovanna Mundo e Marinella Saporita, si è recato in visita didattica al borgo di Petralia Sottana e quindi alla miniera del sale, museo MACSS.  Tali attività fanno parte dei percorsi multidisciplinari di Cittadinanza e Costituzione con particolare attenzione all’ambiente.

In chimica il sale è un genere di composti che possono essere ottenuti tramite delle reazioni (classicamente dall’unione di un acido e una base) ma il nome di questa complessa categoria nasce dal sale per eccellenza: il cloruro di sodio (NaCl).  

Il termine latino sal descrive sia il sale, sia l’acqua di mare che il mare stesso e significa “senno”.  

In altre lingue la parola sale è molto simile: salt in inglese, sel in francese, sal in spagnolo, salz in tedesco, in greco. alsal

Il sale è sicuramente molto importante storicamente e culturalmente.  Infatti la difficoltà della sua produzione, insieme alla sua necessità per la conservazione dei cibi e alla gradevolezza del suo gusto lo hanno tramandato come uno dei composti più preziosi. 

Molte parole di uso comune hanno dei riferimenti storici. La parola “salario” deriva dall’usanza romana di pagare un’indennità per l’acquisto del sale a magistrati e militari. La Via Salaria è un’antica via consolare romana, che collegava Roma con Porto d’Ascoli sul mare adriatico ed era utilizzata principalmente per il trasporto del sale dai luoghi di produzione sul mare verso l’interno.

Inoltre, la piacevolezza essenziale e il gusto acuto del sale hanno acquistato un valore figurato e sono diventati paradigmi di qualità positive relative all’ingegno: avere sale in zucca o interpretare una faccenda con un grano di sale sono espressioni che indicano un’intelligenza vivace e capacità di giudizio.

Essere il sale della terra si dice di una persona che è ritenuta particolarmente saggia, capace di compiere l’azione giusta con spirito di discernimento. Allo stesso modo, per contrapposizione, l’insipido ha il significato di sciocco.

Ma il sale punge e brucia, e queste qualità emergono, ad esempio, nel conto salato.

Modi di dire di uso comune sono: non metterci né sale né pepe, raccontare le cose come stanno veramente; mettici un po’ di sale sulla coda! consiglio scherzoso a bambini che rincorrono gli uccellini credendo di poterli prendere; restare di sale, restare sbalordito, stupefatto, con allusione biblica alla moglie di Lot che, durante la distruzione di Sodoma e Gomorra, fu trasformata in statua di sale per essersi voltata indietro. Era ed è ritenuto generalmente di malaugurio versare il sale sulla tavola per non sprecare un genere costoso ed essenziale per l’alimentazione.

Il sale, cloruro di sodio, è il costituente principale del comune sale da cucina. A temperatura ambiente si presenta come un solido cristallino con reticolo cubico a facce centrate, incolore, inodore, con un sapore salato amaro caratteristico.  In soluzione acquosa, oppure fuso, conduce corrente elettrica.

La maggior parte dei tessuti e dei fluidi appartenenti agli esseri viventi contiene una qualche quantità di sale. Inoltre, gli ioni sodio sono essenziali per la trasmissione dei segnali sensoriali e motori lungo il sistema nervoso. Una soluzione acquosa contenente lo 0,9% di cloruro di sodio è detta soluzione fisiologica perché ha la medesima pressione osmotica del plasma sanguigno umano. Proprio questa soluzione è il principale fluido usato in medicina per curare la disidratazione.

Recenti studi hanno dimostrato, tuttavia, che una dose superiore a 5 g/die di sale può essere molto nociva, arrivando a causare un aumento del 27% di ictus o malattie a carico del cuore.

Oltre che per l’alimentazione umana e del bestiame il sale è utilizzato in numerose industrie: chimiche, alimentari, conciarie, metallurgiche, ecc…

Quella del sale è, una storia legata al commercio, al potere, alle superstizioni e alle religioni che, dal Neolitico fino alla Rivoluzione Industriale, ha attraversato oceani, superato deserti e risalito fiumi per unire Europa, Africa, Cina, Russia e America. Sul sale esistono moltissime leggende e superstizioni, legate al folklore e alle tradizioni dei diversi popoli.

Si  trova abbondantemente in natura: la maggior parte è disciolta in acqua, a formare acqua marina, o laghi o sorgenti salati; in parte si trova come minerale allo stato solido in giacimenti di miniera (in questo caso prende il nome di “salgemma”).

A seconda della forma in cui il cloruro di sodio è disponibile si attuano diversi processi di produzione. Si ottiene: sale marino con l’evaporazione solare dell’acqua di mare, in stabilimenti chiamati “saline”; salgemma con l’estrazione da miniera.

I comuni di Petralia Sottana e Petralia Soprana sono situati nel cuore del Parco delle Madonie a circa 1000 m.s.l.m. La nostra visita didattica ha interessato il centro storico di Petralia Sottana ricco di emergenze culturali storico-artistiche-architettoniche ove si trova il Museo civico Collisani con una sezione geologica ed una archeologica. Nell’area delle Madonie la commissione dell’Unesco ha selezionato più di 59 geositi. Un geosito è un luogo in grado di raccontare un periodo geologico ben preciso e, all’interno del Parco delle Madonie ne sono stati selezionati 59, tra questi la miniera di sale. Periodicamente la commissione dell’Unesco va a visitare questi siti geologici per valutarne il livello di fruibilità e ne assegna un voto.

Il network dei Geoparchi mondiali è una struttura internazionale dove tutti i geositi del mondo sono comunicanti tra loro con l’intento di favorire la conoscenza e la consapevolezza del ruolo e del valore della geodiversità e per promuovere quanto più possibile le pratiche di conservazione, educazione, divulgazione e fruizione turistica del patrimonio geologico, secondo un concetto olistico che combina lo sviluppo sostenibile e comunità locali. Sicuramente è un grande onore avere la miniera all’interno di questo grande geopark. Questa stessa ci racconta un periodo geologico preciso, che è quello del Messiniano, unità cronostratigrafica che si estende tra 7 e 5 milioni di anni fa.

Altro elemento naturalistico importante del luogo è un   fiume: sembrerebbe un piccolo ruscello avvolto dalla vegetazione ma in realtà si tratta del fiume più lungo della Sicilia, l’Imera meridionale, impropriamente chiamato fiume Salso.  Questo nasce nel territorio di Geraci Siculo e finisce la sua corsa a Licata, con più di 144 km di percorso. È l’unico fiume in Sicilia ad essere salato, perché si arricchisce di sale presso la collina ove si trova la miniera e poi nel periodo estivo, quando si dissecca, si colora di bianco perché lascia depositi di sale lungo il suo percorso. Il fiume Imera rappresenta dal punto di vista storico, un elemento importante per la Sicilia perché segnava la linea di confine tra Siculi e Sicani.

I Sicani erano le popolazioni indigene che nell’ VIII secolo a. C. già abitavano la Sicilia, i Siculi erano le popolazioni che invadevano il territorio e quest’ultimi hanno costruito le loro roccaforti lungo i promontori che si affacciavano su questo fiume. Tutto ciò, quindi, rende il fiume Imera interessante dal punto di vista storico, archeologico e geologico.

Nella miniera di Petralia Soprana si coltiva un giacimento di salgemma cristallino, detto più propriamente halite, formatosi circa sei- sette milioni di anni fa quando nel mare Mediterraneo si ebbe una crisi di salinità (scarse precipitazioni atmosferiche ed elevata evaporazione) e si interruppe il collegamento con l’oceano.

Tali condizioni permisero il formarsi di un deposito di sale di circa 80 milioni di tonnellate che in alcuni punti raggiunge uno spessore di 250 metri.

Oggi la miniera si sviluppa su 9 livelli sovrapposti, ciascuno separato dal successivo da una suola di 20 m di sale, comprende circa 50 chilometri di gallerie alte 7.5 metri e larghe 18 metri, un impianto di granulazione del salgemma alimentare, quattro linee di insaccamento da 25kg, 50kg, e 10kg, una linea per sacconi da 1400kg e due linee per la produzione di astucci da 1kg.  La produzione complessiva è di circa 3000ton/die (700.000 ton/anno) impiegando circa 150 persone. 

L’Italkali ha iniziato a scavare questa miniera negli anni 70, e, constatata l’entità di questo grandissimo giacimento, ha voluto costruire da subito anche i propri impianti di trasformazione, raffinazione e impacchettamento del sale direttamente in miniera.  Il sale estratto dalle profondità viene portato direttamente negli impianti, dove viene lavorato.  Lo stesso infine, con l’aggiunta di Sali di iodio, viene trasformato in sale iodato utile alla salute dell’uomo.  Infatti, nei casi di insufficiente assunzione di iodio con l’alimentazione, si possono manifestare patologie tiroidee come il gozzo e altre disfunzioni.  

Il secondo livello dell’attività estrattiva si è esaurito perciò, in quest’area, è stato creato il MACSS, Museo Arte Contemporanea Sotto Sale dove artisti di tutto il mondo hanno realizzato delle sculture in salgemma in occasione della Biennale delle sculture in salgemma.

In Sicilia esistono attualmente tre miniere di salgemma: Petralia Soprana, in provincia di Palermo, Realmonte e Racalmuto in provincia di Agrigento, tutte sono gestite dalla società Italkali.

In Europa tra le miniere più antiche vi sono quelle di Salisburgo, da cui la stessa città prende il nome.

Quella di oggi è stata una visita entusiasmante per l’unicità e la bellezza dei luoghi che abbiamo visitato.

Concludiamo con alcune citazioni:

Il sale deve avere qualcosa di sacro, infatti si trova sul mare e sulle lacrime                                                                                                                 

KHALIL GIBRAN

La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime, o il mare

KAREN BLIXEN

Questo articolo è stato scritto a più mani dai ragazzi delle classi:

2 A TL ,2 E CH,  2 A EE, 2 B EE

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