La ‘Giornata mondiale contro la violenza di genere’ alla ‘Foscolo’
Violenza di genere: lunedì 25 novembre 2019, in occasione della “Giornata mondiale contro la violenza di genere”, all’insegna dell’hastag #nonspezzateinostrisogni riportato su una significativa sagoma di ragazza alla quale hanno spezzato il filo dell’aquilone appeso alla porta di ogni aula, tutti gli alunni della scuola secondaria di primo grado “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto hanno realizzato molte attività di approfondimento sulla tematica, guardando video o leggendo testi, in particolare una specie di favola triste dal titolo “Io sono Martina” scritta da Giulia Carmen Fasolo. Dopo un breve flash mob durante il quale da un rappresentante per ogni classe è stata completata la scritta #sognispezzati su ogni aquilone sulle porte, i ragazzi hanno poi partecipato, ognuno con due lacrime nere sulla guancia sinistra, ad un incontro presso il Museo didattico con proprio con la dottoressa Fasolo e altre operatrici dell’associazione Onlus “Frida Kalho Rete Nazionale Antiviolenza”.
Questa associazione lavora ogni giorno per sostenere la donna durante il percorso che l’aiuterà a uscire dal tunnel della violenza poichè, attraverso questi centri di accoglienza, dove le donne possono essere libere di essere se stesse, raccontando la loro storia e acquistando consapevolezza della propria persona delle proprie capacità e competenze, esse rafforzano la propria autonomia e riacquistano stima e fiducia.
La dottoressa Fasolo ha voluto anzi raccontare, agli alunni che l’avevano letta, che la storia di Martina è ispirata a una storia vera, il che mi ha fatto molto pensare e riflettere, perché Martina non riusciva a capire che quello di suo padre, e poi anche di suo marito, non era vero amore, perché chi ti ama ti accarezza, non ti picchia. Solo il pensiero che sua figlia o suo figlio avrebbero subito quello che lei stessa aveva sopportato, le ha dato a un certo punto la forza di reagire, cosa che si dovrebbe sempre fare ma che molte donne non sono capaci di portare fino in fondo. Oggi nella realtà Martina ha 64 anni e vive con le sue tre figlie, alle quali ha insegnato a credere in loro stesse e che una vita senza violenza è possibile. Durante l’incontro tutti gli alunni hanno poi guardato anche un video che raccontava la storia molto comune di due fidanzati, Luca e Alice. Alice non poteva neanche andare in biblioteca o uscire con gli amici che il suo fidanzato geloso la tempestava di messaggi: Dove sei? Con chi sei? Come sei vestita? Questo video voleva far capire ai ragazzi che l’amore di Luca non è amore, ma possesso, perché amare significa lasciare l’altro libero di fare le proprie scelte.
Pronti a credere in questo, alla fine della mattinata e dell’incontro con le operatrici del “Centro Frida Antiviolenza”, i ragazzi hanno quindi realizzato un gesto simbolico e sono stati fatti volare dei palloncini bianchi proprio con la frase #nonspezzateinostrisogni”, con il desiderio che, grazie alla conoscenza e l’educazione, ogni tipo di violenza possa essere eliminata per sempre.
Aurora Biondo
Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.