domenica, Dicembre 22, 2024
I.I.S. "Galileo Galilei" Ostiglia (MN)Istituti della Provincia

La chiave della libertà: l’istruzione contro gli stereotipi di genere

Nel liceo delle scienze umane dell’istituto Galileo Galilei di Ostiglia, la classe 2U ha affrontato l’argomento dell’identità e degli stereotipi di genere. Come conclusione di questi temi, gli studenti hanno guardato il film “Mustang”, della regista turca Deniz Gamze Ergüven.

Mustang è un film ambientato ai giorni nostri in un paesino della Turchia, la storia della giovane Lale e delle sue quattro sorelle.

Finito l’anno scolastico, il mare è lì vicino e le cinque ragazze, allegre e finalmente libere, vanno in spiaggia a giocare e a scherzare mettendosi a cavalluccio sulle spalle dei loro amici maschi. Questo episodio, considerato scandaloso e irrispettoso per delle femmine, provoca nella loro famiglia rabbia e tanta vergogna di fronte alla comunità in cui vivono. Infatti, a poco a poco, la loro casa si trasforma in una vera e propria prigione: grandi cancelli e inferriate impediscono loro di uscire.

Inoltre per restituire rispetto e dignità alla famiglia, si dà il via a dei matrimoni combinati.

Tutti questi eventi, nel film, si susseguono rapidamente e provocano nelle ragazze un forte desiderio di libertà.

La chiave della libertà: l’istruzione contro gli stereotipi di genere

Perché solo alle femmine vengono proibite certe cose e non ai maschi?

Fin dall’inizio si nota l’enorme importanza della verginità in una femmina. La donna, in molti paesi, se perde la verginità prima del matrimonio non è più considerata pura e molto probabilmente farà fatica a trovare un marito. È per questo che, nel film, la nonna cerca di insegnare alle ragazze l’economia domestica e a prepararle al matrimonio il più presto possibile.

Questo ci fa anche riflettere su come la donna venga ancora considerata troppo spesso passiva e debole, dedita solo alla cura della casa e a questioni pratiche, incapace di prendere decisioni importanti e di vivere, quindi, la dimensione pubblica. In questi casi, è l’uomo che dà l’identità sociale alla donna, quindi una donna senza un uomo è come se non fosse una persona.

Ieri, 25 novembre, si celebrava la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne.

Spesso quando si sente di questo argomento, si pensa a una violenza fisica, come abusare sessualmente di una donna o picchiarla. Nel film Mustang sono molto evidenti le azioni di violenza contro le ragazze, lo zio le picchia e ne abusa. Ma, a volte, può esserci anche una VIOLENZA PSICOLOGICA dolorosa e potente, pari alla violenza fisica, che potremmo non notare, in quanto invisibile e silenziosa. Il compagno manipola la compagna, la fa sentire in colpa per gli atti che subisce e che compie, le impedisce di prendere delle decisioni autonome e le fa cambiare il suo stile di vita. Uno delle tante conseguenze di una violenza psicologica è l’isolamento.

La ribellione è un atto di grande coraggio che ogni donna dovrebbe compiere invece che sentirsi destinata a dipendere da un uomo e a subire le sue violenze, però spesso la forte necessità della libertà è frenata dalla apparente mancanza di un’altra via d’uscita e così la donna non può che adattarsi a ciò che le è stato imposto.

L’istruzione, o generalmente l’educazione, è un’importante chiave di quella che è la porta della libertà di una donna a condizione che la società, in ogni ambito, dal lavoro alla sicurezza fisica, possa rispettarla. Le donne devono volere più libertà, gli uomini, nella nostra società che è ancora patriarcale, devono saperla rispettare.

Articolo di Doaa El Bahlouli   2°U

Disegno di Sara Karim         1°U

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