La MARATONA DI NEW YORK, la maratona delle maratone!
E’ la maratona che ogni atleta, professionista o dilettante, vuole fare almeno una volta nella vita! E’ la molla che spinge gente di ogni età, sesso, colore e professione: sacrificare ore al sonno, al divertimento per allenarsi.
Sì, perché non si può partecipare alla madre di tutte le maratone senza adeguata preparazione. Un sacrificio compensato dall’afflato del pubblico: due milioni che si snoda lungo il percorso.
50.000 maratoneti, 2800 sono italiani, il gruppo più numeroso dopo quello dei padroni di casa. A trionfare nella gara maschile Geoffrey Kamworor con 2 ore, 8 minuti e 13 secondi, in quella femminile Joyciline Jepkosgei con 2 ore 22 minuti e 38 secondi, entrambi kenyoti.
Per i non professionisti vale il motto: l’importante non è vincere ma partecipare! Arriveranno al traguardo a tarda sera felici comunque di avercela fatta.
42 km tra gli applausi della folla, per questo quella di New York è a buon titolo la maratona della maratona.
Vale sempre e comunque la pena ricordare che la maratona affonda le sue origini nell’antichità. L’origine di questa disciplina, si crede, risalga alla leggenda di Filippide, un ateniese che, secondo lo storico Erodoto, corse tutta la distanza da Maratona ad Atene, o Sparta secondo alcune fonti, per annunciare la vittoria ateniese sui persiani nell’ omonima battaglia del 490 a.C. Al termine della sua fatica morì stremato, subito dopo aver pronunciato “Νενικήκαμεν”, “abbiamo vinto”.
Gli storiografi antichi riportano versioni diverse di questo evento. La stessa esistenza di Fidippide o Filippide o Tersippo è discussa.
Oggi risulta abbastanza difficile mettersi d’accordo su cosa successe nella realtà. Quel che è certo è che il moderno concetto di maratona come sport nacque con Michel Brèal, linguista e amico di Pierre de Coubertin, fautore delle Olimpiadi moderne: la prima apparizione in un appuntamento olimpico risale ai giochi olimpici di Atene nel 1896 nella categoria maschile, e la distanza percorsa fu di 41,8 km, che è la distanza tra la città di Atene e Maratona.
Da quel momento fino ai nostri giorni, la maratona è sempre la prova finale dei giochi olimpici.