IL BORGO DI GALA E I SUOI TESORI NASCOSTI
Gala, piccola frazione, con i suoi circa 900 abitanti, è oggi uno dei borghi collinari più popolosi del comune di Barcellona Pozzo di Gotto. Le sue radici storiche affondano però al XII secolo, quando proprio lì si ebbe un insediamento di monaci basiliani e si assistette alla fondazione di un antico monastero che segna ancora questo territorio. Importanti quindi i tesori culturali che Gala ci riserva ancora: alcuni del passato, ovvero i resti del monastero dei Basiliani e della chiesa di santa Maria Maggiore, altri del presente, come il “Museo Circolare dell’Epicentro”.
La storia artistico-architettonica del comune di Barcellona inizia, anzi, proprio grazie al monastero dei basiliani di Gala, costruito usando come fondazione un “castrum”, cioè un accampamento militare degli antichi romani. La chiesa forse esisteva già nel VII secolo, ma venne fatta ricostruire da re Ruggero I. All’interno era affrescata con scene della vita di Santa Venera che, secondo la leggenda, era nata nel X secolo proprio a Gala. E anche le più antiche opere della chiesa sono strettamente legate al nostro territorio: la tavola di san Nicola, la tavola con la Madonna e altre opere. Nello “scriptorium” di Gala si realizzavano importanti manoscritti e miniature e, dal 1582 al 1589, il monastero ebbe come Abate Francesco Maurolico, nipote del matematico messinese Francesco Maurolico. Anche il celebre Eutichio Ajello era un basiliano di Gala che, nella prima metà del Settecento, partì per la Spagna, dove realizzò un catalogo con disegni di sculture per conto di Isabella Farnese. Oggi della chiesa è rimasto solo il relitto del campanile del XVII secolo. Da quando i monaci abbandonarono il monastero nel 1776, infatti, iniziò il suo degrado e molte volte, negli anni recenti, le associazioni culturali barcellonesi hanno organizzato varie iniziative per promuovere la salvaguardia del campanile. I resti del monastero sono stati, invece, riutilizzati per costruire abitazioni, stalle e magazzini.
Nei pressi del monastero sono ancora visibili anche i resti della “Torre Mollica”, edificata nella zona nel XVI secolo. Si trattava di una masseria fortificata provvista di un cortile interno e di una torre di guardia con funzione difensiva. Nei dintorni di Gala ne esistevano altre due, la “Torre Cappa” e “Torre di Sipio”, ma come la precedente sono tutte quasi scomparse.
La chiesa di santa Maria Maggiore, invece, fu edificata nel 1609 da Don Melchiorre Basicò.La sua struttura architettonica è rimasta quella originaria: è a navata unica coperta da un tetto a falde e la cantoria è quella originale in legno. La sagrestia e la canonica sono purtroppo in cattive condizioni e alcune parti sono sprovviste di tetto. All’interno la chiesa contiene un’acquasantiera in marmo e una statua della Madonna posta su un altarino in legno. Esisteva anche un quadro raffigurante la Madonna della Neve del pittore Bonfiglio, rubato nel 1971 poco prima di essere collocato nella nuova chiesa della frazione, quella costruita negli anni Cinquanta del XX secolo. Questa chiesa e la piazza antistante sono state interessate invece da recenti interventi di ristrutturazione.
E tra le opere recenti, che arricchiscono questo borgo collinare, non è possibile non citare infine il “Museo Circolare dell’Epicentro”. Esso inizialmente era solo uno studio d’arte, fondato nel 1994 dallo scultore Nino Abbate, ma dal 2004 è diventato il “Museo delle mattonelle Epicentro”. Contiene infatti oltre mille opere di pittura e scultura realizzate su mattonella da grandi artisti. L’esposizione è oggi permanente e il museo rappresenta uno dei luoghi di richiamo culturale della città di Barcellona Pozzo di Gotto, che trova tra queste colline un vero e proprio “scrigno” di tesori, spesso però sconosciuti agli stessi barcellonesi.
Chiara Raimondo
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.