Italiani o stranieri? Semplicemente cittadini del mondo…
Italiani o stranieri? Semplicemente cittadini del mondo… Insieme per costruire un futuro migliore. Molti immigrati giungono in Italia spinti dalla necessità di sfuggire alla miseria e alle guerre che spesso devastano i loro paesi d’origine.
Anticamente le popolazioni barbare erano costrette a fuggire durante le campagne militari condotte dall’imperatore Traiano. Oggi come ieri, in un mondo che si considera civile e progredito, prosperano disuguaglianze, squilibri sociali, soprusi, povertà. Come sostiene lo storico Alessandro Barbaro Barberi, immigrati, profughi e barbari che erano stati deportati nell’impero romano, testimoniano come sia più corretto parlare oggi di “migrazioni” barbariche, proprio perché uomini, donne, bambini, intere popolazioni si spostavano per trovare un luogo migliore dove stabilirsi e vivere. I Romani, però, la pensavano diversamente. Consideravano questi popoli degli invasori, degli usurpatori, degli oppressori.
I Romani avevano lo stesso atteggiamento che oggi si registra in Italia ed in Europa. Da decenni, infatti, si assiste a un numero sempre maggiore di individui che, per fuggire dalla guerra civile, dalla miseria, dai soprusi, dalle dittature, affrontano viaggi interminabili, rischiando la vita alla ricerca di un avvenire migliore.
Spesso li ignoriamo, li guardiamo con diffidenza o con fastidio, giudicandoli anche inferiori a noi europei. Atteggiamenti poco civili, manifestazioni di intolleranza e odio che denotano come l’uomo non abbia ancora compreso il fenomeno dei flussi migratori. Ma al contempo sono molti gli italiani che decidono di stabilirsi all’estero con intere famiglie per vivere in modo dignitoso, assicurandosi un lavoro stabile. Quello che sta vivendo oggi l’Italia è un esodo simile a quello del secondo dopoguerra. Sono oltre cinque milioni gli italiani che hanno deciso di lasciare il nostro paese. Come sono trattati i nostri cittadini all’estero? La domanda sorge spontanea…
Tutti gli uomini sono però accomunati dal desiderio di migliorare il proprio tenore di vita, di garantire ai propri figli un futuro migliore. Se anticamente i Greci e i Romani affermavano la superiorità della propria cultura rispetto a quella del “barbaro”, oggi è invece doveroso confrontarsi con gli altri popoli per crescere e progredire insieme.
Giorgio Abbriano
Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.