Due donne conquistano le massime cariche europee.Cosa cambierà?
Due donne alle massime cariche europee: Ursula Von der Leyen e Christine Lagarde
Ursula Von der Leyen, ex ministra della difesa di Angela Merkel, è stata eletta presidente della Commissione europea, mentre l’avvocato Christine Lagarde, più volte ministra e già direttrice del Fondo Monetario Internazionale, sostituirà Mario Draghi al vertice della Banca Centrale Europea
La scelta europea di eleggere due donne di grande spessore nelle cariche più importanti ci dice che le cose sono cambiate. La loro appartenenza al genere femminile non le ha ostacolate e ricoprire ruoli storicamente maschili costituisce un segnale forte, epocale.
Donald Tusk, presidente uscente del Consiglio europeo, ha definito le nomine “un perfetto equilibrio di genere”.
Ursula Von der Leyen, 60 anni, entrata in politica a 42, è attualmente il ministro della Difesa tedesco, alleata chiave di Angela Merkel, con la quale ha lavorato dal 2005. Progressista, ha saputo sfidare il suo partito conservatore per lanciare misure a tutela dei migranti e per sostenere il matrimonio fra persone dello stesso sesso (a cui la Merkel si era detta contraria). Nel 2011, aveva parlato del suo desiderio di veder nascere gli «Stati Uniti d’Europa». Come presidente della Commissione, rappresenterà l’UE sulla scena mondiale, e uno dei suoi compiti chiave sarà la costruzione di un rapporto di lavoro con la Casa Bianca.
Christine Lagarde, la nuova presidente della Bce, si è detta «onorata di essere stata nominata». Classe 1956, è un avvocato francese con gli studi in Maryland e una lunga esperienza nel settore privato. La sua carriera nelle istituzioni è cominciata nel 2005: è stata ministro del Commercio estero, poi delle Finanze nel governo Villepin. Nel 2011 è diventata il capo del Fondo monetario internazionale, incarico che le è stato rinnovato tre anni fa ma che lascerà in anticipo.
Le caratteristiche femminili della leadership sono l’ascolto, l’inclusione, la negoziazione, il compromesso, l’attenzione alla sostenibilità anche economica, il rigore ma anche e soprattutto l’empatia, elemento chiave di una gestione femminile, che consente di evitare un approccio troppo freddo e quantitativo. Una delle chiavi di maggior successo della leadership femminile è, secondo alcuni studi di psicologia, l’intelligenza emotiva che combina competenze individuali e sociali tali da migliorare le performance lavorative, come l’orientamento ai risultati e le competenze comunicative.
Sarebbe il caso di dire: l’Europa è donna! Comunque, al di là dell’universo delle cravatte o delle gonne, ciò che tutti noi ci aspettiamo è che le due donne oggi ai vertici d’Europa, sicuramente nominate per il talento a prescindere dall’essere uomo o donna, governino la Commissione e la Banca Centrale Europea all’insegna di questi valori, per un ’Europa che vada finalmente nella giusta direzione per i suoi cittadini.
Franca Genovese