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4 NOVEMBRE: RIFLESSIONI NEL GIORNO DELL’UNITA’ NAZIONALE

Il 4 Novembre è la GIORNATA DELL’UNITA’ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE. Si ricorda questo giorno anche per richiamare alla memoria la vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale, che si concluse dopo 41 mesi di durissimi combattimenti. Il 4 Novembre è una “festa” entrata in vigore con l’armistizio di VILLA GIUSTI (1918) che segna l’arrendersi dell’impero austro-ungarico reso noto al popolo con il Bollettino della vittoria. È anche l’unica celebrazione che si è sempre festeggiata prima-durante e dopo il Fascismo. Celebra non solo la fine del Conflitto Mondiale che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste completando il processo di unificazione, ma nella stessa occasione si rende onore anche al sacrificio di tanti che hanno perso la vita durante il conflitto.  Dopo la Prima Guerra Mondiale, l’Italia è finalmente unita, appare per la prima volta la forma dello “Stivale”, non a caso la Grande Guerra, da diversi storici, viene considerata la quarta guerra d’indipendenza italiana che porta a termine ciò che aveva avuto inizio durante l’età risorgimentale. Ma è necessario non confondere questa festa con l’Unita d’Italia perché quest’ultima celebra la nascita dello Stato Italiano, avvenuto in seguito alle proclamazioni del Regno d’Italia del marzo 1861.

4 NOVEMBRE: RIFLESSIONI NEL GIORNO DELL’UNITA’ NAZIONALE
La tumulazione della salma del milite ignoto

La cerimonia per la ricorrenza di questo giorno si celebra all’Altare della Patria, durante la quale il presidente d’Italia e le cariche dello Stato, donano in omaggio al corpo del Milite Ignoto una corona d’alloro, in memoria di tutti i caduti e dispersi italiani nelle guerre. In passato in questa ricorrenza si festeggiava anche la festa della Vittoria.

4 NOVEMBRE: RIFLESSIONI NEL GIORNO DELL’UNITA’ NAZIONALE

Oggi questa giornata viene vista e vissuta secondo i titoli originari preferendo celebrare l’unità nazionale e il sacrificio delle forze armate piuttosto che il successo bellico. In questa giornata sia nella nostra Italia sia al di fuori si intende commemorare, tutti coloro che hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi. Dal mio piccolissimo punto di vista in questo giorno provo sia angoscia che felicità…

ANGOSCIA: perché penso a tutti i sacrifici e i dolori che hanno vissuto i miei familiari nel periodo della Fame e della Guerra.

FELICITA’: perché penso che tutto questo forse è finito e si può vivere con la pace e la serenità e NON con la guerra.

Celeste Donato classe III sez.B    Scuola secondaria di primo grado.

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