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La mia classe, chiassosa, vivace, rumorosa… è leggenda

La mia classe? La mia classe è “speciale”. Non siamo solo 27 studenti, ma qualcosa di più che si chiama amicizia, complicità, simpatia. Tutto è iniziato lo scorso anno, esattamente 12 settembre del 2018, quando sono nate le prime amicizie. Io, a dire la verità, non mi sono integrato da subito con tutti i compagni, dato che si erano creati alcuni gruppi, ero un po’ restio a fare amicizia e di conseguenza rimanevo più nel mio ad osservare i comportamenti degli altri. Caratterialmente ho bisogno infatti del mio tempo per “fidarmi” di chi non conosco, quindi vado con i “piedi di piombo”.

La mia classe, chiassosa, vivace, rumorosa… è leggenda

Non sono il tipo che segue questo o quel gruppo pur di farsi accettare, ma cerco sempre di essere indipendente e di pensare con la mia testa. Se questo mio atteggiamento inizialmente veniva visto dai miei compagni in modo negativo, però con il tempo ha prodotto i suoi frutti perché adesso vengo apprezzato per il fatto che rimango sempre me stesso e svincolato dal gruppo. E questo mi rende orgoglioso. Mi trovo bene con tutti, sicuramente ho più confidenza con i maschi ma anche con le ragazzine non mi trovo male. Non ho tuttavia dei veri e propri amici nel senso stretto del termine, perché per me l’amicizia è un rapporto di grande fiducia ed è ancora presto per stabilire un “best friend”. Tornando alla mia classe, che dire…? Rumorosa, chiassosa, vivace, ma sicuramente piena di vita e di allegria, anche se i professori non la pensano così. Quando un docente esce dall’aula, tutti ad intonare con le mani il famoso singolo dei Queen “We will rock you” – diciamo che ci mette molta adrenalina – e intanto uno di noi fa la sentinella e quando vede arrivare l’insegnante cala un silenzio tombale. Per non parlare dell’allerta-meteo o delle circolari che annunciano l’uscita anticipata… Tutti nel gruppo whatsapp ad esultare sperando che ci sia un’allerta a giorni alterni.

Purtroppo questi due anni passeranno velocemente, ognuno di noi prenderà strade diverse, ma una cosa è certa: i miei compagni resteranno impressi nella mia memoria e magari, guardando delle vecchie foto, mi ricorderò dei tempi belli che non torneranno più ma che hanno fatto di me un uomo.

Salvatore Caravello

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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