All’astronauta Jeffrey N. Williams dottorato honoris causa in Fisica
All’astronauta Jeffrey N. Williams, in una gremitissima Aula Magna la Cerimonia di Conferimento del Dottorato honoris causa in Fisica a uno degli astronauti più importanti della NASA, per aver partecipato, tra l’altro, a diverse missioni spaziali, trascorrendo in totale ben 534 giorni nello spazio, durante i quali ha compiuto cinque spacewalks per un totale di circa 32 ore. Il Colonnello ha lavorato, inoltre, allo sviluppo dei programmi della Stazione Spaziale Internazionale, contribuendo all’upgrade della cabina di pilotaggio dello space shuttle.
La Cerimonia è stata aperta dai saluti del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, che ha espresso grande soddisfazione, a nome di tutta la Comunità accademica, per la presenza di un ospite così prestigioso; rivolgendosi poi ai numerosissimi studenti, li ha esortati a non permettere a nessuno di togliere loro il diritto di sognare, e li ha spronati ad impegnarsi ed appassionarsi agli studi intrapresi al fine di trasformare i desideri in realtà.
Alla cerimonia sono intervenuti, inoltre, il Direttore del Dipartimento di Scienze matematiche e informatiche, Scienze fisiche e Scienze della terra, prof. Fortunato Neri, il Decano dell’Ateneo, prof. Vincenzo Fera e il Direttore generale, avv. Francesco Bonanno.
La Laudatio, che ha illustrato le tappe della carriera del colonnello, è stata tenuta dalla Prof.ssa Vincenza Crupi, Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Fisica, incardinato nel Dipartimento MIFT dell’Ateneo.
L’astronauta Jeffrey N. Williams ha tenuto una coinvolgente Lectio Doctoralis dal titolo “Building an Orbital Outpost – The International Space Station”, raccontando le varie fasi delle missioni e la sua esperienza all’interno della base spaziale dove si svolgono attività di ricerca ed esperimenti.
Il Colonnello Williams ha anche parlato della preparazione necessaria per diventare astronauta. Oltre al background di studi necessari, infatti, per affrontare lunghi periodi nello spazio, bisogna essere pronti a sopportare eventuali situazioni critiche, per questo alcune esercitazioni avvengono anche in cave sottomarine, come ad esempio, nel mare della Florida e della Sardegna.
Subito dopo la cerimonia, l’Aula magna è stato teatro di un intenso dibattito “Lo Stretto chiama, lo Spazio risponde”, nel corso del quale i presenti hanno posto numerose domande all’astronauta sui vari aspetti della sua esperienza nello spazio.
Al dibattito, moderato dalla prof.ssa Marina Trimarchi del Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra, sono intervenuti il prof. Francesco Oliveri, docente del Dipartimento MIFT ed il Dott. Alberto Mercurio, studente del Corso di Laurea Magistrale in Fisica.