L’eolico europeo onshore potrebbe dare energia a tutto il mondo.
Redazione QualEnergia.it
Dell’eolico su terraferma, uno studio stima l’enorme potenziale in Europa. Ci sarebbe lo spazio per quasi 12 milioni di turbine in grado di coprire, in teoria, il fabbisogno mondiale di energia al 2050.
Tutti parliamo di energia solare come una delle soluzioni energetiche strategiche per un futuro 100% rinnovabili.
Ci sarebbe infatti abbastanza terreno nel nostro continente per poter installare milioni di turbine eoliche, a dispetto di quanti si stanno concentrando invece solamente sul potenziale, sebbene anch’esso molto rilevante, dell’offshore.
Visti i costi in discesa e gli spazi disponibili l’eolico europeo potrebbe quindi rispondere agli obiettivi climatici ed energetici di lungo periodo.
Uno studio molto rigoroso e dettagliato, curato da diversi esperti mondiali del settore e condotto da Peter Enevoldsen dell’università danese di Aarhus, ha individuato che 4,9 milioni di kmq, pari al 46% del territorio europeo, potrebbero ospitare le turbine eoliche. Il restante territorio non dovrebbe invece essere utilizzato o perché troppo vicino all’abitato e a diverse infrastrutture, oppure perché non sfruttabile perché tutelato paesaggisticamente o inaccessibile (ad esempio, le montagne).
L’analisi è stata realizzata grazie al satellite Copernico, agli atlanti eolici, a mappe e cartografie, a database normativi e regolatori delle singole regioni e nazioni, eccetera.
Questo spazio disponibile, così definito, consentirebbe l’installazione di 11,6 milioni di macchine, con una potenza totale di 52,5 TW (52.500 GW). Pensiamo che ad oggi nel mondo l’installato eolico (fine 2018) era di 486 GW. In Europa la capacità totale ammontava alla fine dello scorso anno a 189 GW (170 GW onshore and 19 GW offshore).
Quindi si tratterebbe di realizzare un incremento di 108 volte l’attuale installato eolico globale e di oltre 270 volte quello europeo (onshore e offshore).
Con questa nuova stima del potenziale eolico europeo si avrebbe 1 MW di potenza per ogni 16 abitanti e la produzione elettrica totale sarebbe superiore a più di un centinaio di volte quella che l’eolico genera oggi in Europa (362 TWh nel 2018, per una copertura del fabbisogno elettrico dell’Ue del 14% circa).
Ovviamente gli stessi autori dello studio escludono che si possano installare effettivamente così tante macchine e non solo per questioni economiche o per l’opposizione delle comunità. Tuttavia tale “esercizio” renderebbe fattibile che almeno la richiesta elettrica europea possa essere soddisfatta con la sola energia eolica.
Il suo enorme potenziale va collegato anche la maggiore efficienza delle macchine, sempre più grandi e potenti. Gli autori dello studio ritengono che queste avranno presto capacità medie di 4,5 MW, contro i 2-3 MW odierni.
Secondo lo studio il maggior potenziale per la nuova capacità eolica sarebbe presente soprattutto nei paesi europei non appartenenti all’Unione, come Russia, Turchia e Norvegia.
Gli esperti hanno voluto spiegare che questa ricerca non è tanto un progetto da realizzare, quanto un’indicazione rivolta ai decisori politici sul potenziale dell’energia del vento nel nostro continente.
Per capire anche il divario tra questa stima e altre ricordiamo quanto indicato da altri due scenari.
Questa stima supera di tre volte quella fatta nel 2009 dalla European Environment Agency (EEA) e veramente tanto di più quella di un’analisi della IEA nel 2018 proprio sull’eolico europeo.
Anche per questa seconda agenzia, l’eolico in Europa diventerà il motore della transizione energetica, ma soprattutto grazie all’offshore: la produzione elettrica di tutti gli aerogeneratori in Europa, infatti, potrà triplicare nel 2040 rispetto ad oggi, arrivando a circa 1.100 TWh/anno. Una generazione pulita però molto inferiore al potenziale stimato dallo studio qui citato e, come detto, di un ordine pari a 100.
In quello scenario IEA l’eolico andrebbe a corire nel 2040 (10 anni prima dello scenario presentato in questo articolo) più del 30% del mix elettrico europeo, mentre nucleare e gas saranno scesi intorno al 17% ciascuno. Il fotovoltaico contribuirebbe con un 7-8% di generazione sul totale Ue, con le altre rinnovabili (tra cui idroelettrico e biomasse) attestate al 23% circa.
Quasi tutti gli esperti ritengono che il futuro dell’energia dovrà essere realizzato con un mix tecnologico bilanciato di fonti rinnovabili, accumuli e smart grid, ma comunicare che eolico e rinnovabili, in genere, non sono più così marginali, anche considerate da sole, può far comprendere ai conservatori dell’energia che siamo finalmente pronti per una vera transizione e gli ostacoli sono solo legati alle scelte politiche.