LA LETTURA AIUTA A CAPIRE NOI STESSI E GLI ALTRI
La lettura: in un mondo che al giorno d’oggi sembra andare sempre di corsa, spesso ci si dimentica di quanto possono essere importanti diverse cose, dalle più piccole ma fondamentali, alle cose più importanti.
Questo è il tempo della tecnologia e dei social network, grandi mezzi di comunicazione che ormai impiegano gran parte del nostro tempo e dei nostri interessi e sembra non esserci più spazio e desiderio per la lettura di un buon libro.
Secondo gli ultimi dati ISTAT (del gennaio di quest’anno), il 60% degli italiani non legge con una media di 3,3 milioni di lettori persi in circa sei anni.
L’importanza della lettura è ormai passata in secondo piano, questa è una delle competenze cognitive più importanti per un bambino perché permette di sviluppare al meglio la mente e la capacità di immedesimarsi in una realtà differente dalla propria e alimentare la fantasia per cercare di immaginare ciò che succederà o cosa avremmo fatto noi nei panni dei protagonisti. È altrettanto fondamentale il vantaggio che comporta dal punto di vista emotivo poiché tramite i protagonisti possiamo vivere le emozioni e i sentimenti che essi stessi provano, riuscendo quindi a distinguere, identificare e dare un nome alle emozioni che nella nostra di realtà ci coinvolgono. Inoltre la lettura, abitua ad assumere il punto di vista dei protagonisti non solo nelle azioni che compiono ma anche nelle emozioni che provano, stimolerà la cosiddetta empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni dell’altro e di comprendere ciò che sente e ciò che prova, aspetto base di qualsiasi relazione. In merito a questo, lo sviluppo dell’empatia permette al contempo di sviluppare capacità razionali, si agisce nei confronti degli altri, quando si sa ipotizzare ciò che stanno provando o pensando. L’assenza di empatia o la carenza di empatia, non permette uno scambio relazionale efficace e rende l’altro ai miei occhi indecifrabile e quindi imprevedibile. Dal punto di vista relazionale è fondamentale anche lo scambio che si crea tra chi legge e chi ascolta.
Sarebbe opportuno dedicarsi alla lettura in modo regolare, per far sì che questa esperienza entri a far parte della vita. Può essere utile trovare un momento della giornata dedicato alle storie. Come un rituale rassicurante cui ci si abituerà volentieri. La sera prima di addormentarsi, o quando si trascorre tanto tempo a casa, magari durante un’influenza, o in spiaggia mentre si prende il sole.
Quando si legge si compiono una serie di attività complesse e sequenziali: ognuna di queste ne porta ad un’altra, secondo un processo di natura circolare. Questo è quanto postulato dal “Reading Circle”.
Bisognerebbe cliccare meno lo schermo del cellulare e godersi di più l’odore di un buon libro che ci permette di vivere più storie all’interno di quella che noi stessi scriviamo ogni giorno.
Giulia Previti IV C BS