domenica, Dicembre 22, 2024
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Gli scout, il nostro tempo e il presidente Mattarella

Scout: vivere in comunità è un atto ordinario, tuttavia quest’abitudine diviene spesso difficoltosa da mantenere a causa di divergenze e contrapposizioni che creano grettezza e danni sia personali sia spirituali ed economici.

La società odierna dei paesi più sviluppati è composta da un uomo medio che tutto vuole e niente intende condividere con il vicino, neanche le idee per quanto sembri assurdo; si creano scontri solo per differenze d’ideologia che non si sanno affrontare. Ed ancora un altro difetto dell’uomo moderno è il distacco  dalla natura e il rifiuto quasi totale di vivere a contatto diretto con essa: comodità, corrente elettrica, acqua disponibile in ogni momento, metodi di svago sempre più sedentari  hanno reso l’uomo ben distante dall’essere umano che viveva in simbiosi con la natura e,  come essa forniva a lui sostentamento e materie prime, a sua volta egli donava qualcosa ad essa.

Gli scout, il nostro tempo e il presidente Mattarella

Cogliere la bellezza della natura e delle relazioni umane non è sempre facile ed è una sfida anche più difficile cercare di migliorare nel proprio piccolo un mondo rovinato dallo stesso genere umano che da anni tortura questo pianeta.

Esiste, però, chi cerca di compiere “piccole e complicate imprese” ogni giorno, come ad esempio gli scout.

Gli scout, il nostro tempo e il presidente Mattarella

Può sembrare banale ma gli scout imparano con il tempo a vivere in natura e con quello che essa a loro dona e, automaticamente, a rispettarla. Si potrebbero definire dei ragazzi che amano avere degli amici con i quali andare sui monti o nei boschi a campeggiare, accendere un fuoco con del materiale completamente naturale o costruirsi tutti quei comfort che la natura può offrire loro nonostante siano in situazioni di precarietà. Amano partecipare a giochi divertenti e appassionanti, trovano la strada servendosi della bussola e della carta topografica, sanno cucinare il loro cibo su un fuoco di legna, imparano a camminare nel bosco senza fare rumore per seguire le tracce di un animale selvatico, imitano il canto di un uccello per poterlo avvicinare, la sera stanno intorno al fuoco da campo a cantare e a scherzare allegramente, dormono sotto una tenda o si costruiscono un riparo sotto le stelle. Fanno tutto giocando ma mai nulla viene fatto per gioco.

Anche il presidente dell Repubblica Sergio Mattarella si è prodigato nel complimentarsi con la delegazione della Federazione italiana scout per tutto ciò che fanno e il grande esempio di convivenza e maturità che dimostrano quei ragazzi.

È per tutti possibile fare un piccolo sforzo per cercare di rapportarsi al meglio con il prossimo e con la natura a cui noi dobbiamo davvero tanto, una sfida antica come l’esistenza stessa del genere umano diventato sempre più irrispettoso ma è ancora possibile redimersi facendo la cosa giusta.

Miriam Cambria IV C BS

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