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Il Giuramento di Ippocrate per i medici, è ancora attuale?

Il Giuramento di Ippocrate per i medici, è ancora attuale?

Il “Giuramento di Ippocrate” è un modello di etica e si riferisce essenzialmente al dovere del medico di operare nell’interesse e nel bene del paziente valori quali la libertà di esercizio, la difesa della vita, l’imparzialità nei confronti di differenze di genere, provenienza geografica o estrazione sociale, valori che sono tutt’ora largamente condivisi. Ma quanto è attuale questo testo alla luce delle trasformazioni culturali, sociali e tecnologiche che hanno attraversato il rapporto tra uomo, medico e medicina? Nonostante ancora molti giovani neolaureati recitino il Giuramento nel giorno in cui sono proclamati al mondo come medici, c’è un cambio di prospettiva sull’attualità di questo testo e sul suo valore per le nuove generazioni. La struttura dei sistemi sanitari, l’eutanasia, l’aborto, la protezione dei dati, il ruolo attivo dei pazienti, l’introduzione di nuove tecnologie sono tutti temi le cui domande fondamentali faticano a trovare risposte all’interno delle linee guida etiche del medico secondo il “Giuramento di Ippocrate”, anche nella sua versione più moderna.

Il Giuramento di Ippocrate per i medici, è ancora attuale?

Al primo punto compare infatti il diritto e il dovere del medico di agire in libertà, operando secondo il proprio giudizio e comportamento. Oggigiorno, invece, il medico non è il solo possessore di informazioni e giudizio: i pazienti di oggi hanno maggiore informazioni, sensibilità, strumenti tecnologici e digitali e, conseguentemente, responsabilità all’interno dell’intero processo di cura. Al secondo punto vi è l’obbligo di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale . Ma ad oggi, in Italia, aborto ed eutanasia sono legali. In base all’articolo 32 della Costituzione, la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Seguono poi altri punti del Giuramento.

Il Giuramento di Ippocrate per i medici, è ancora attuale?

In particolare:
4) Di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;
5) di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
6) Di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali;

7) Di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;
8) Di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
9) Di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;
10) Di prestare assistenza d’urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’Autorità competente;
11) Di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;

12) Di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.
Purtroppo molti di questi principi sono ormai difficili da applicare o non vengono più rispettati perchè l’etica professionale non è più abbastanza sentita. Così oggigiorno, oramai, sentiamo troppe volte al telegiornale di diversi fatti orrendi che accadono in ospedale, la cosiddetta “malasanità”, mentre in realtà ci dovremmo sentire protetti e soprattutto fidarci dei medici, anche se il mondo attuale non ce lo permette. Abbiamo soprattutto bisogno di credere che, almeno loro, non ci abbandonerann. Fino alla fine.

Chiara Accetta

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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