Sigarette il loro uso in giovane età e la dipendenza da esse
Sigarette e la dipendenza da esse, una tra le varie problematiche più diffuse durante la fase adolescenziale. I dati statistici che corrispondono ai fumatori in Italia variano a seconda delle ricerche. Alcuni studiosi sostengono che in Italia i giovani fumatori (dai 15 ai 24 anni) sono per i maschi il 20,9% e per le femmine il 16%. Secondo i risultati statistici si considera che i ragazzi iniziano a fumare molto presto, a partire dai 16 anni per maschi e 18 per le femmine.
Infatti essi sono del parere che nella fascia d’età compresa dai 15-24 anni l’85% ha già iniziato a fumare dai 15 e i 17 anni. Invece, altri studiosi pensano che il 13% dei giovani (dai 18 ai 24 anni) fuma 10 sigarette al giorno, e secondo alcuni loro dati si sostiene che nei giovanissimi, compresi dagli 11 e i 15 anni, il 16% ha già fumato almeno una volta, e il 3% continua a fumare almeno una sigaretta a settimana, mentre l’1% meno di una sigaretta a settimana. Secondo altri studiosi ancora, il fumo fa malissimo, soprattutto per chi è minore di 20 anni.
Ciò l’hanno dimostrato esaminando in 9 anni i polmoni di 5000 ragazzi e ragazze dai 10 ai 18 anni, riportando risultati impressionanti, cioè che con sole 15 sigarette al giorno diminuisce del 5% la capacità respiratoria e soprattutto, se le sigarette vengono usate in giovane età, viene pregiudicato lo sviluppo dei polmoni, specialmente nelle ragazze. Altri specialisti, inoltre, sostengono che smettere di fumare ha un sicuro effetto positivo sulla salute, poiché dopo 10 anni di astinenza totale il rischio del tumore si riduce al 70%-50%, mentre si riducono solo al 50% le neoplasie del cavo orale e dell’esofago dopo 5 anni, della vescica dopo qualche anno, della cardiopatia dopo 1-2 anni e dell’ictus dopo 5-15 anni. Gli ex fumatori presentano un rischio di arteriopatia periferica inferiore al 50% rispetto ai fumatori. Infine l’astensione dal fumo comporta benefici concreti sulla riduzione della polmonite e le ricadute asmatiche, che risultano più frequenti e più gravi nei fumatori. Dopo aver consultato tutte queste statistiche, da cui sono rimasta molto sbigottita, sono arrivata ad una conclusione e dunque al mio pensiero, riguardo questa problematica. Secondo il mio parere non c’è alcun bisogno di fumare per sentirsi grandi o per essere accettai dal gruppo.
Qualsiasi motivo per il quale un ragazzo fuma non è valido per giustificare un “piacere” che fa malissimo alla salute, i cui danni principali sono la perdita di concentrazione e di memoria, insonnia, minor rendimento muscolare, bronchiti croniche, alterazioni delle cellule delle pareti dei bronchi, malattie cardiocircolatorie (l’infarto) e tumore polmonare. Le uniche soluzioni sono due: la prima è imporre, invece di far finta di niente, alle tabaccherie e macchinette il divieto assoluto di vendere le sigarette ai minori di 18 anni; la seconda è saper dire “no” a chi vuole convincerti a provare a fumare. Questa è l’unica risposta che dimostra la propria maturità, perché di certo non sarà avere una sigaretta tra le labbra che farà crescere magicamente. D’altronde, se non si smette sin da subito, da adulti cessare sarà 100 volte più difficile. Di sicuro smettere di fumare o non provarci nemmeno sarà molto apprezzato per la salute dei polmoni, dal momento che nelle sigarette, oltre ad arsenico, ammoniaca, acetone e nicotina, è presente un gas particolare: il monossido di carbonio, che all’interno dell’organismo prende il posto dell’ossigeno, provocando diverse malattie conducenti alla morte.
Elena Biondo
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.